Tomo V
Anni di Christo 1304 - della Religione 918
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- [V, p. 234] Quantunque il Pontefice Benedetto, tantosto, che fu eletto, procurasse di havere nelle mani tutti quelli, che erano concorsi all'indegna, e sacrilega prigionia di Bonifacio, la quale poi gli haveva cagionata la morte, che però castigò severissimamente un certo Guglielmo Anagnino con cinque altri Cittadini principali di quella Città, che l'havevano empiamente tradito, nulladimeno alli due Cardinali Colonesi, che già erano stati privati da Bonifacio del Capello de' Beneficij, et anche della loro Robba Patrimoniale; perché non ritrovò in essi colpe tali, che meritassero pene cotanto rigorose, fece restituire i Beneficj, e la Robba sudetta, e per all'hora non li restituì la Porpora perduta, ma li lasciò così sospesi, ordinando però, che nell'elettione del nuovo Pontefice, non potessero havere la voce, né attiva, né passiva; a Sciarra, et a gli altri Colonnesi, perché grandemente si humiliarono, e chiesero perdono, li sciolse della Scommunica, dandoli però alcune Penitenze, se non eguali al loro gran fallo, almeno in qualche parte proportionate. Sciolse altresì il Re di Francia delle Censure, et il di lui Regno dall'Interdetto, annullando, e rescindendo affatto tutto ciò, che contro del detto Re, e del mentovato suo Regno, haveva fatto Bonifacio; e tutto ciò fece il buon Pontefice per iscansare la guerra, che indubitamente minacciava di muovere quell'infuriato Regnante contro della Chiesa, e dell'Italia tutta. Panvinio, Platina, Igliescas, Rainaldi, et altri.2
- Ma ecco, che mentre il Papa procura di ritornare l'Italia, e la Chiesa, anzi pure l'Europa tutta nella perduta Pace, la Christianità della Soria, e della Terra Santa perdè affatto la sua; imperciochè essendo in quest'anno morto, per gran disgratia del Cristianesimo, il valoroso Cassano gran Re de' Tartari, che fattosi miracolosamente Christiano, come già scrivessimo nel suo luogo, haveva ricuperati que' Santi Paesi dalla tirannide de' Saracini, et essendoli successo nel Regno Cambagado suo fratello, questi, come s'era [V, p. 235] forse fatto Christiano, più per secondare il genio del fratello Regnante, che per volontà, che ne havesse, tantosto, che si vidde padrone del Regno, rinegata la Christiana Fede, ritornò in piedi il Culto de' suoi falsi Dei, et indi a poco essendo ritornato il Soldano con un potente Esercito nella Soria, et havendo il Barbaro Ottomanno spinte le sue Truppe a danni del Regno Christiano, ritirandosi i Tartari, perdettero di nuovo Terra Santa; laonde così li nostri Religiosi, come tutti quelli degli altri Ordini mendicanti, li quali dalli due Regni di Cipro, e di Candia, e dalle Coste della Grecia, come anche dalle numerose Isole dell'Arcipelago erano passati a popolare li Monisteri loro della Palestina, e della Soria, che già prima havevano abbandonati, per le Vittorie del Soldano, furono necessitati, per la felonia di quell'empio Rinegato, di far ritorno colà di dove, poco dianzi, si erano partiti. Haiton Genebrardo, Spondano, et altri.3
- In questo mentre (per passare hoggimai al racconto degli affari più proprj della nostra Historia) il buon Pontefice Benedetto XI concesse un nobile Privilegio al nostro Generale pro tempore, e fu di potere assolvere li Religiosi suoi sudditi dalla Scommunica, e dall'irregolarità, e di potere altresì participare l'istessa facoltà a PP. Provinciali dello stesso Ordine. Fu poi data questa Bolla nel Laterano a 10 di Febraio in quest'anno 1304, la di cui copia registrata si legge nel Bollario Agostiniano a carte 41 et è del seguente tenore:Benedictus Episcopus Servus Servorum Dei.
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- Dilecto filio Priori Generali Fratrum Eremitarum Ord. Sancti Augustini, salutem, et Apostolicam Benedictionem. Licet ad hoc Fratrum tui Ordinis pia desudet intentio, ut ab eis in ijs quae faciunt prudenter, et provide procedatur, per haec, et suae Religioni proficere, et Dei cupientes Ecclesiam honorare; tamen aliquando ex conditionis humanae fragilitate contigit, quod quiddam ex ipsis excedunt in casibus, in quibus excommunicationis sententiam, et notam irregularitatis incurrunt. Quare a Nobis supplicatione humili postulasti, ut cum viri contemplationi dediti sint in Religionis favorem a discursibus cohibendi, ac propter viarum pericula eisdem fratribus ad nostrum, et Dioecesanorum praesentiam impediatur accessus, super hoc providere de benignitate solita curaremus. Nos itaque pie volentes, quod in ijs, quae digne possumus, Sedem Apostolicam ijdem Fratres se reperisse guadeant gratiosam, ut praedictis fratribus absolutione, ac dispensatione indigentibus, sive priusquam Ordinem intraverint, sive postea in casibus excesserint memoratis, de consilio discretorum Fratrum praefati Ordinis, qui litterati sint, et Deum timentes impertiri valeas absolutionis beneficium, et dispensare cum eis, prout secundum Deum expedire videris. Absolutionem quoque, ac dispensationem huiusmodi Prioribus Provincialibus dicti Ordini committere quoties, et quando fuerit opportunum, plenam, et liberam tibi concedimus tenore praesentium facultatem: nisi adeo fuerit gravis, et enormis excessus, quod tales merito sint ad Sedem Apostolicam destinandi. Datum Lateran. Quarto Idus Februarij Pontificatus nostri Anno primo.5
- Spedì altresì questo buon Pontefice in quest'anno e Mese medesimo un'altra Bolla diretta a tutte le Prioresse, e Monache di tutti li Monisteri dell'Ordine di S. Agostino, le quali vivevano, e stavano sotto la cura, et il governo dei PP. di S. Domenico, nella quale gli esentò, e rese libere, et immuni da qual si voglia sorte di Datij e Gabelle, et altre così fatte gravezze gia imposte, e da imporsi, etiamdio da' Legati Apostolici della S. Sede, e da qual'altro sia, se però nelle Commissioni di quelli, non vi siano [V, p. 236] inclusi, e nominati le sudette Priore con li loro Monisteri. Li concede poi anche in oltre, che possino participare, e godere di tutti li Privilegi, et Indulti, che godono li PP. dell'Ordine di S. Domenico. Fu poi data questa Bolla nel Laterano a 27 di Febraio nell'anno primo del suo Pontificato, la copia della quale autentica si conserva nell'Archivio delle Monache di S. Maria Maddalena di Siena dell'Ordine nostro, le quali già per alcun tempo vissero sotto la cura, et il governo de' sudetti PP. di S. Domenico. Diamo hora la copia della sudetta Bolla:Benedictus Episcopus Servus Servorum Dei.
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- Dilectis in Christo filiabus universis Priorissis, et Sororibus Monasteriorum Ordinis Sancti Augustini secundum Institutum, et sub cura Sanctiss. Ord. Praedicatorum viventibus, tam praesentibus, quam futuris, salutem, et Apostolicam Benedictionem. Sancta vestra Religio, sub qua devotum continuo famulatum Deo praestare contenditis, promeretur, ut Apostolica Sedes se favorabilem vobis exhibeat, etiam in vestris opportunitatibus gratiosam. Hinc est, quod Nos pium, et congruum reputantes, ut vos illa prosequamur gratia, quae vestris necessitatibus fore conspicitur opportuna, vobis authoritate praesentium indulgemus, et ad praestationem Decimarum de quibuscumque possessionibus, etiam in omnibus Bonis vestris, quae in praesentiarum habetis, et iustis, modis praestante Domino aquisiveritis in futurum, vel ad exhibendum Annuum redditum, vel censum vestris Dioecesanis Episcopis, nec non Pedagio Tolonen. Et alterius exactionibus, quibus suis Regibus, seu alijs Personis saecularibus, ac etiam ad dandum Procurationes aliquas Legatis, vel Nuntijs Apostolicae Sedis, sive in decimam, vel aliam portionem, aut subventionem aliquam de vestris Proventibus cuiquam exhibendam, vel ad contribuendam in exactionibus, vel collectis, seu fidijs aliquibus minime teneamini, nec ad id compelli possitis per litteras Sedis eiusdem eius, aut quorumcumque aliorum, etiam si in eiusdem Sedis litteris contineatur expresse, quam ad quaevis exempta, et non exempta Loca, et Monasteria se extendunt etiam aliqua eius cuiuscumquem tenoris existat ipsius Sedis Indulgentia non obstat, nisi forsitan dictae litterae Sedis eiusdem de indultu huiusmodi, et Monasterijs vestris plenam, et expressam facerent mentionem, ac nihilominus a iurisdictione, et potestate Patriarcharum, et Episcoporum Dioecesanorum vestrorum, quorumcumque aliorum eximimus vos, et loca, et Monasteria vestra de gratia speciali, illis insuper gaudentes Privilegijs, Gratiis, et Indulgentijs, quae ipsi Ordini Praedicatorum sunt concessae, et in posterum conceduntur. Nos enim irritas decernimus, et inanes, Interdicti, suspensionis, et Excommunicationis sententias, si quas in vos, vel aliquem vestrum, aut Loca, et Monasteria vestra, seu quocumque alias occasione videlicet praemissorum praetextu contra huiusmodi concessionis nostrae tenorem per quemcumque de caetero contingerit promulgari. Nulli ergo omnino hominum liceat hanc paginam nostrae Concessionis, Exemptionis, et Constitutionis infringere, vel ei ausu temerario contraire; si quis, etc. Datum Laterani tertio Kalen. Martij Pontificatus nostri Anno primo.7
- Dobbiamo primieramente notare sopra di questa Bolla, che ella fu diretta, come habbiamo accennato di sopra, a tutte le Prioresse, e Monisteri delle Monache, le quali erano dell'Istituto Agostiniano, ma erano poi governate da' PP. Domenicani, che però il Papa le chiama nel principio dell'Ordine di S. Agostino, secondo l'Istituto Ordinis S. Augustini secundum Institutum, che fu lo stesso, che dire quanto all'Istituto [V, p. 237] e Professione loro; e poi soggionge, sub cura Ordinis Fratrum Praedicatorum; perché havendo li nostri antichi Superiori, alla maniera del P. S. Francesco, rinonciato il governo delle Monache nelle mani della S. Sede, questa poi ne consegnò una buona parte al buon governo, e cura de suddetti Padri dell'Ordine de' Predicatori.8
- Habbiamo in oltre da notare in secondo luogo, che li detti Monisteri, tutto che fossero sotto la cura, et il governo de' detti Padri, non per questo cessavano d'essere veri Agostiniani, altrimente il Papa non l'haverebbe chiamati dell'Ordine di S. Agostino se non lo fossero stato, ma di S. Domenico; che però per distinguerli da quest'Ordine ad maiorem cautelam, vi aggiunse quelle due parole secundum Institutum, acciò niuno havesse occasione d'equivocare. E ciò maggiormente si conferma nel progresso della Bolla, mentre concede alle Prioresse, et alle Monache de' sudetti Monisteri dell'Ord. di S. Agostino, che vivevano sotto la cura de' Frati Predicatori, che possino partecipare di tutti i Privilegi, che di presente godeva, et era per godere ne' tempi a venire il dett'Ordine Domenicano, segno chiaro, et evidente, che le Prioresse, e Monisteri di Monache sudette, erano essentialmente differenti dalle Domenicane, le quali, senza che il Pontefice le dichiari partecipi de' Privilegi del loro Ordine, di loro natura essentialmente le sono.9
- Lo stesso Santo Pontefice ricordandosi molto bene degli aggravi grandi, che havevano ricevuti li quattro Ordini Mendicanti da' Parrochi, et altri Ecclesiastici, e che andavano tuttavia ricevendo in tale, e qual parte del Christianesimo, intorno al Confessare nelle loro Chiese i Fedeli, et altresì circa il Predicare a medesimi la Divina Parola, et anche in fine, intorno alla Sepoltura degl'istessi, non ostante gl'Indulti concessi a gli Ordini mentovati da varj Pontefici, et ultimamente confirmati dal suo Predecessore immediato Bonifacio VIII, volle per tanto anch'egli, con una sua amplissima Bolla, non solo confirmare tutti gli altri Privilegi, concessi in somiglianti materie da tutti gli altri Pontefici suoi Predecessori, alli sopra mentovati Ordini Mendicanti, ma di vantaggio ancora alcuni altri molto importanti ve ne accrebbe; et acciò questa Bolla fosse osservata, volle, che ella fosse inserta, come Decretale fra l'altre stravaganti, che si leggono annesse al sesto de' Decretali. In che Mese poi, et in che giorno di quest'anno ella fosse data questa Bolla, non si sa perchè all'uso quasi commune de' Decretali, le Bolle de' Papi sono senza la Data. Non quivi non la registriamo, come l'altre, sì perché ella è di soverchio longa, e sì anche essendo ella commune, ogni uno la può vedere nel Libro citato.10
- Quantunque l'Ordine di Santa Maria de' Servi fosse stato confirmato da altri Pontefici sotto la nostra Regola, e specialmente da Papa Alessandro IV il quale, di Vantaggio ancora, si compiacque di aggregarlo all'Ordine nostro sotto l'Anno del Signore 1254 come in quel tempo ampiamente scrivessimo, in virtù della quale aggregatione poi, non fu il detto Ordine de' Servi suppresso, come alcuni altri, nel Concilio di Lione, celebrato l'anno di Christo 1274, sotto Gregorio XI nulladimeno, come molto affetto portava Benedeto a quest'Ordine sagro, volle anch'egli riconfirmarlo con una nuova Bolla sotto la medesima Regola del nostro P. S. Agostino, e questa pure registrata si legge nel Tomo primo del Bollario Romano a car. 160, e fu data in quest'anno alli 11 di Febraio.11
- Na ahimè, mentre il Mondo Christiano sperava di godere per molti anni sotto un Pontefice così santo, la vera Età dell'Oro, ecco, che essendosene appunto da Roma passato in Perugia a bello studio, per pacificare le maledette Fattioni de' Ghelfi, e Gibellini [V, p. 238] et altresì l'altre due, che poco dianzi erano insorte in Pistoia de' Bianchi, e de' Neri, le quali poi si erano dilatate per tutta la Toscana; all'improviso nella notte del giorno settimo di Luglio, soprafatto da un repentino malore, come da Santo sempre era vissuto, così santamente morendo, nella medesima notte se ne volò, come piamente si spera, nel cielo, a ricevere il premio delle sue sante operationi dal gran Monarca Iddio. Fu poi compianta la di lui morte da tutti i buoni, et il suo santo Corpo fu solennemente portato nella Chiesa di S. Domenico, nella quale fu poi altresì, doppo le solennissime Esequie, sepellito. Vacò poi la S. Sede, per le discordie de' Cardinali, poco meno di undici Mesi, in capo de' quali, se poi finalmente vennero all'elettione del nuovo Pontefice, come nell'anno seguente vedremo, ciò fu più per le preghiere mescolate con le minacce de' Perugini, che per buona voglia, che ne havessero. Platina, Panvinio, Bzovio, Rainaldi, et altri.12
- La nostra Santa Religione anch'ella nel giorno ottavo di Luglio di quest'anno medesimo, con suo estremo contento, videsi miracolosamente liberata da un'evidentissimo pericolo, di perdere l'Habito bianco, che li suoi Religiosi portano, da tempo immemorabile, ne' Chiostri, per divotione di Maria sempre Vergine potentissimas Patrona, e pijssima Protettrice del nostro sagro Ordine Agostinaino, et il beneficio di questa miracolosa liberatione, lo riconobbe la sudetta Religione dalla fervorosa Oratione, che per tutto il corso della precedente notte, fece per appunto a tale effetto davanti a una divota Immagine di Maria nella Chiesa di S. Agostino di Perugia, il B. Giacomo da Cerqueto, il quale in quel tempo era Novizzo del detto Monistero, e questo miracoloso evento fin da quel tempo effigiato pur hoggidì si vede sotto l'Immagine sudetta, con tutte le sue più essentiali, et espressive circostanze.13
- Il Conte di Loscen, quale scrivessimo, sotto l'anno di Christo 1296, con la scorta d'Auberto Mireo, haver fondato nel suo luogo d'Ascelet, poco lungi da Liegi, un Convento di nostra Religione ne' Paesi Bassi, a cui anche diede per all'hora una Dote sufficiente; in quest'anno ancora non contento di ciò, che fatto haveva, volle, col consenso però della Contessa Margherita sua moglie, e de' suoi Figli, assegnare allo stesso Monistero una certa quantità di Moggia di Segala da doverseli contribuire di quella, che si cavava dal Molino della stessa Terra d'Ascelet; tanto per appunto testifica il mentovato Mireo pagina 170 con le seguenti parole: Arnoldus Comes Loffensis, et Uxor eius Margharita cum consensu filiorum Ludovici, et Arnoldi ann. 1304 dicto Monasterio Hasseletensi aliquot Modios Silignis super Molendino de Hasselet in eleemosyna assignarunt.14
- Riferisce finalmente Giacomo Vareo Eretico nel Cattalogo, ch'egli tesse degli Arcivescovi Cassellensi, nel Regno d'Hibernia, che in quest'anno un Cavaliere di Feterda, chiamato Gualtiero Multoc, nello stesso Regno gettò le prima fondamenta del nostro Monistero nella detta Città, situata appunto nella Diocesi Cassellense, ottenuta però prima la licenza da Mauritio Mac Carvil Arcivescovo all'hora di Cassel, quale poi terminò di edificare nell'Anno di Christo 1316.