San GIUDA TADDEO Apostolo
Lettera Cattolica
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Quaderni della Comunità Agostiniana di San Giacomo Maggiore
Centro Studi "Cherubino Ghirardacci" - Biblioteca "Luigi Torelli"
Bologna, 28 ottobre 2004
TEMPIO DI S. GIACOMO MAGGIORE IN BOLOGNA PIAZZA ROSSINI
- Ordine di Sant’Agostino -
Luogo di antica devozione a
San GIUDA TADDEO Apostolo
festeggiato dalla liturgia il 28 di ottobre
Invocato dalla pietà popolare come patrono e protettore nei casi disperati
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Quaderni della Comunità Agostiniana di San Giacomo Maggiore
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Centro Studi "Cherubino Ghirardacci" - Biblioteca "Luigi Torelli"
Bologna, 28 ottobre 2004.
Premessa
La nostra comunità agostiniana che serve la Chiesa di San Giacomo Maggiore in Bologna nota, con piacere e ammirazione, che molte persone vengono, anche da lontano, per esprimere la loro venerazione a San Giuda Taddeo fermandosi in devota preghiera davanti all’altare che espone l’immagine del santo apostolo.
Questo culto, che esiste da lunga tradizione e che la nostra comunità ha sempre rispettato e inculcato, si riscontra d’altronde anche in tanti altri luoghi; ora volentieri ci adoperiamo per offrire ai fedeli un aiuto perché possano viverlo, non solo con loro beneficio spirituale, ma anche come occasione di crescita nel Mistero di Cristo e della Chiesa.
Tenendo presente che il Nuovo Testamento contiene, tra quelle cosiddette "cattoliche" perché indirizzate alla Chiesa universale, anche una bellissima lettera dell’apostolo San Giuda Taddeo, abbiamo pensato che la devozione al santo possa offrire anche una privilegiata occasione di incontro con la Parola di Dio della quale anche S. Giuda è stato strumento diretto di proposta e di diffusione.
Sapendo che il contatto con la parola di Dio fa nascere il primo momento di apertura a un vero cammino di fede, creando la condizione dell’ascolto, abbiamo pensato di preparare, con questo sussidio, una più fruttuosa esperienza di ascolto e di accoglienza della Parola.
Proponiamo ora, nella veste grafica quì presentata, questo quaderno che offre il testo integro della Lettera di San Giuda dalla quale i devoti e tutti i fedeli trarranno senz’altro un efficace stimolo per la propria esperienza cristiana calata nei problemi concreti della vita e della storia.
Il testo che presentiamo è preso dalla Bibbia a cura dei Gesuiti della Civiltà Cattolica e di San fedele di Milano edita nell’anno 1983.
La trascrizione, che porta anche la distinzione dei versetti, è stata disposta per la più facile lettura-comprensione e per evidenziare i contenuti dottrinali e le parti fondamentali del testo.
Invocando la protezione di San Giuda Taddeo sulla nostra comunità, su tutti i devoti e su quanti hanno particolare bisogno di essere illuminati dalla Parola che ci è trasmessa in questa lettera, confidiamo nella buona accoglienza dei lettori ai quali ci preme di ricordare solo la nostra intenzione di agevolare e di rendere più feconda la devozione al santo apostolo verso il quale è indirizzata la loro fiduciosa preghiera.
P. Marziano Rondina, P. Mario Giuli, P. Domenico Vittorini Agostiniani
Note storiche.
L’Apostolo San Giuda lo troviamo più volte nominato negli scritti del Nuovo Testamento. San Matteo (10,3) e San Marco (3,18) lo chiamano Taddeo che significa "magnanimo" o forse, secondo altra trascrizione, "coraggioso". San Luca (6,16 e At. 1,13) lo dice "Giuda di Giacomo".
Giovanni ci riferisce di un intervento durante l’ultima cena quando l’apostolo chiese a Gesù: "Signore, come è accaduto che devi manifestarsi a noi e non al mondo?" Gesù si giustifica rispondendo che l’autentica manifestazione di Dio è riservata a chi lo ama e osserva la sua parola (Gv. 14,22 - 24).
Nel catalogo degli apostoli è sempre ricordato con Giacomo.
Le più antiche fonti ci presentano Giuda, "fratello di Giacomo", "cugino del Signore" e autore dell’Epistola.
Secondo la tradizione avrebbe esercitato il suo ministero in Palestina e zone vicine. Non abbiamo notizie certe e concordi sulla sua morte. Potrebbe aver finito i suoi giorni serenamente a Edessa, città di Abgaro, o martirizzato ad Arado presso Beirut.
Le sue reliquie sono venerate a Reims e a Tolosa in Francia.
L’imperatore tedesco Enrico III nel 1059 fondò a Gaslar una collegiata dedicata ai santi Simone e Giuda.
Associato all’apostolo San Simone, nella liturgia romane viene ricordato il 28 settembre data documentata fin dal VI° secolo.
San Giuda ha riscosso una rilevante devozione nella pietà popolare soprattutto dal secolo XVIII in Austria, in Cecoslovacchia e in Polonia dove il suo nome è diffuso tra i cristiani; anche in Italia, in altre nazioni d’Europa e in America (Canadà) il santo è venerato.
Introduzione alla lettura.
E’ un testo singolare e interessante, sia pure di carattere duro e minaccioso ma che rivela un autore profondamente zelante della Parola di Dio e dell’insegnamento cristiano. Una chiara premura è evidente: difendere i fondamenti della fede, denunciare gli errori e i sostenitori di tendenze devianti.
Il contesto storico è la fine del primo secolo, quindi gli ultimi tempi dell’era apostolica.
L’autore si presenta come Giuda, fratello di Giacomo, la persona più influente della comunità di Gerusalemme, e sembra essere un personaggio che, dopo la morte del fratello Giacomo nel ’62, abbia avuto un ruolo importante nella comunità.
Si tratta comunque di un uomo ben informato sulla letteratura giudaica e sui fatti del suo tempo.
Il modo piuttosto forte con cui si esprime non deve sorprenderci se si pensa che risponde a uno stile, molto deciso e sferzante, abbastanza frequente nella letteratura religiosa del tempo.
Contenuti
La lettera si apre con la presentazione e il saluto dell’autore (vv. 1-2) che espone anzitutto un intento remoto e un motivo urgente di rivolgersi ai destinatari a lui ben noti e legati tanto da chiamarli "carissimi" (3).
Entrando nel corpo della lettera l’autore si esprime subito in termini di aperta denuncia nei confronti dei perturbatori della vera fede e dell’ insegnamento ortodosso(4).
Il richiamo delle condanne espresse più volte nella storia della salvezza a quelli che negano o corrompono la rivelazione del Signore (5) è ammonimento a riflettere e a emendarsi.
Segue la pesante valutazione (8) di quelli che turbano la comunità credente, indirizza minacce (11) ai colpevoli e fa richiamo alle punizioni esemplari che troviamo nell’Antico Testamento (14).
La conclusione è caratterizzata da zelante premura pastorale(17).
Anzitutto fa appello alla comunità perché rimanga fedele all’insegnamento apostolico e segua utili direttive per il caso. Al proposito viene indicata una spiritualità che si basi sull’autentica fede, la preghiera nello Spirito Santo (20), la premura di mantenersi nell’amore di Dio in umile atteggiamento di attesa della misericordia del Signore (21).
Le ultime parole insistono su una vera e propria tattica comportamentale per il miglior recupero della situazione e per difendersi dal pericolo incombente: anzitutto convincere i vacillanti, strappare quanti più possibili dall’errore, compassione e timore per gli irrecuperabili e infine guardarsi dal pericolo di contagio (23).
La lettera si conclude con una solenne dossologia di lode a Dio, glorioso, potente ed eterno (24); la fiducia in lui garantisce di vivere nella speranza e conseguire
la salvezza.
Il testo.
1. GIUDA,
servo di Gesù Cristo,
fratello di Giacomo,
agli eletti che vivono nell’amore di Dio Padre
e sono stati preservati per Gesù Cristo:
2. misericordia a voi
e pace
e carità in abbondanza.
avevo un grande desiderio di scrivervi riguardo alla nostra salvezza,
ma sono stato costretto a farlo
per esortarvi a combattere per la fede,
che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte.
-i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna -
che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio,
rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.
che già conoscete tutte queste cose,
che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d’Egitto,
fece perire in seguito quelli che non vollero credere,
ma lasciarono la propria dimora,
egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre,
per il giudizio del gran giorno.
che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo
e sono andate dietro a vizi contro natura,
stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.
contaminano il proprio corpo,
disprezzano il Signore
e insultano gli esseri gloriosi.
disputava per il corpo di Mosè,
non osò accusarlo con parole offensive,
ma disse: Ti condanni il Signore!
tutto ciò che essi conoscono per mezzo dei sensi,
come animali senza ragione,
questo serve a loro rovina.
Perché si sono incamminati per la strada di Caino
e, per sete di lucro, si sono impelagati nei traviamenti di Balaam
e sono periti nella ribellione di Core.
sedendo insieme a mensa senza ritegno,
pascendo se stessi;
come nuvole senza pioggia portate via dai venti,
o alberi di fine stagione senza frutto,
due volte morti, sradicati;
che schiumano le loro brutture;
come astri erranti,
ai quali è riservata la caligine della tenebra in eterno.
"Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli
per far il giudizio contro tutti,
di tutte le opere di empietà che hanno commesso
e di tutti gli insulti che i peccatori empi
hanno pronunziato contro di lui".
che agiscono secondo le loro passioni;
la loro bocca proferisce parole orgogliose
e adulano le persone per motivi interessati.
ricordatevi delle cose che furono predette
dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo.
"Alla fine dei tempi vi saranno impostori,
che si comporteranno secondo le loro empie passioni".
gente materiale, privi dello Spirito.
costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede,
pregate mediante lo Spirito Santo,
attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna.
di altri infine abbiate compassione con timore,
guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne.
e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia,
per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore,
gloria,
maestà,
forza e potenza
prima di ogni tempo, ora e sempre.
AMEN!
Nota iconografica
L’attenzione all’iconografia dei santi riscontra anche oggi molta considerazione per il confluire di diverse motivazioni, culturali, cultuali, liturgiche e, non ultime artistiche. L’iconografia è anzitutto il mezzo o la via per rendere visibile un santo e il suo messaggio fissandone gli elementi che ne caratterizzano la personalità e ne facilitano il riconoscimento.
L’argomento riveste senz’altro importanza anche per quanto concerne il nostro santo.
Molti artisti, ovviamente su commissione avuta ai fini del culto e della devozione, fin dal quattordicesimo secolo si sono interessati di raffigurare San Giuda Taddeo o da solo o nella serie dei dodici apostoli o insieme alla Madonna, a San Michele Arcangelo o ad altri santi, che interessavano la committenza e la devozione locale, nella caratteristica formula detta "conversazione dei santi".
Solitamente San Giuda viene raffigurato come uomo maturo e barbuto, più raramente come giovane. Spesso è presentato insieme all’apostolo san Simone con il quale è associato nel culto in dipendenza da una tradizione, di origine occidentale, secondo la quale i due apostoli sarebbero stati martirizzati lo stesso giorno al termine della loro predicazione in Persia.
Gli attributi che lo distinguono sono anzitutto quelli che caratterizzano la sua dignità di apostolo quali il libro o il rotolo tenuti in mano. Ovviamente anche gli strumenti del martirio subito, e che variano a secondo delle varie tradizioni, costituiscono un altro segno per riconoscere l’apostolo: la mazza, la spada, la scure o l’alabarda.
Nell’iconografia con minor pretese artistiche e più popolare diffusasi soprattutto in una grande varietà di santini e in dipendenza dalla tradizione che lo vorrebbe cugino di Gesù, il santo, adulto, capelluto e barbato ha una forte rassomiglianza alla più comune immagine che ritrae Gesù, mostra con la mano un medaglione che pende dal nodo che riunisce sul collo gli estremi del mantello e sul quale campeggia il volto di Gesù. Altri elementi presenti sono la palma del martirio, la mazza sulla mano sinistra mentre sul capo splende una fiamma che dimostra la luce e la potenza dello Spirito che assiste il santo in quanto apostolo.
PREGHIERE PER UN TRIDUO
O zelante Apostolo di Gesù Cristo, glorioso San Giuda Taddeo, raccolto davanti alla tua venerata immagine, ti venero con fiduciosa devozione pregandoti di intercedere presso il Signore per il perdono dei miei peccati, per avere sollievo, secondo la divina volontà, nelle mie sofferenze e per ottenere la speciale grazia che umilmente oso presentare affidandomi alla divina bontà.
Gloria al Padre...
Splendido esempio di cristiana fede, apostolo San Giuda Taddeo, tu che sei tanto caro alla santa Chiesa per la testimonianza della vita e la sapienza della dottrina, ottienimi dalla bontà del Signore, di crescere nelle virtù cristiane e di rendermi totalmente disponibile al progetto di Dio sulla vita mia e dei miei cari.
Gloria al Padre...
Esemplare discepolo di Cristo, San Giuda Taddeo, tu che fosti ornato della dignità di apostolo e della corona del martirio aiutami a essere zelante nei confronti della parola del Signore, esemplare nella testimonianza di fede, meritevole della tua fraterna protezione nei pericoli della vita e nel momento della morte.
Gloria al Padre..
Prega per noi o apostolo San Giuda Taddeo!
Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.
Dio di infinita bontà e clemenza, accogli benigno questa umile e fiduciosa preghiera e concedi che, quanti devotamente ti onorano nel tuo degno apostolo San Giuda Taddeo, ricevano conforto dalla sua protezione e ottengano frutti di salvezza dalla tua divina potenza.
Per Cristo Nostro Signore. Amen!
Breve supplica
O San Giuda Taddeo, fedele apostolo di Cristo, onorato in cielo nei dodici troni che circondano l’Agnello, affido alla tua speciale protezione questa difficile causa che devotamente ti presento; per la tua premurosa intercessione e per i meriti infiniti di Gesù Cristo, fa che mi sia dato di esperimentare ancora la tua forza interceditrice e una nuova manifestazione della divina onnipotenza.
Per Cristo nostro Signore. Amen
San Guida Taddeo, prega per me!
Preghiera del giorno della festa dal Messale Romano
O Dio che per mezzo degli Apostoli ci hai fatto conoscere il tuo mistero di salvezza, per l’intercessione dei santi Simone e Giuda, concedi alla tua Chiesa di crescere continuamente con l’adesione di nuovi popoli al Vangelo.
Per Cristo nostro Signore. AMEN!
Bibliografia
S. ASSEMAN, voce in: Bibliotheca Hagiografica Orientalis. III. 2, Roma 1728, p. VIII - XIV.
PIETRO DE AMBROGGI, voce in: Enciclopedia Cattolica, VI, Città del Vaticano, 1951.
LICINIO M. PERETTO, voce in: Bibliotheca Sanctorum, VI. Città Nuova Editrice, 1965.
ALBAN BUTLER, Il primo grande Dizionario dei Santi secondo il calendario. Ed. Piemme Casale Monferrato (AL), 2001.
Ogni Edizione della Bibbia che rechi introduzione e note ai singoli libri.
Studi specifici sulla Lettera di Giuda.
Studi sulle Lettere Cattoliche.
Indice
- premessa p. 4
-
note storiche p. 5- introduzione alla lettura p. 5
- contenuti p. 6
- il testo p. 7
- nota iconografica p. 10
- preghiere per un triduo p. 11
- breve supplica p. 12
- preghiera del giorno della festa dal Messale Romano p. 12
- bibliografia p. 13
TEMPIO DI SAN GIACOMO MAGGIORE
Santuario di S. Rita da Cascia
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