P. Marziano Rondina O.S.A.
SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
la venerazione dell’Ordine Agostiniano
il culto in San Giacomo Maggiore di Bologna
Quaderni della Comunità Agostiniana di San Giacomo Maggiore
Centro Studi "Cherubino Ghirardacci" - Biblioteca "Luigi Torelli"
Bologna 25 novembre 2004
P. Marziano Rondina O.S.A.
SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
Vergine e Martire
Patrona dei filosofi, dei teologi, degli universitari
e
degli studi nell’Ordine Agostiniano
la venerazione nell’Ordine Agostiniano
il culto in San Giacomo Maggiore di Bologna
2
Quaderni della Comunità Agostiniana di San Giacomo Maggiore
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Centro Studi "Cherubino Ghirardacci" - Biblioteca "Luigi Torelli"
Bologna, 25 novembre 2004.
Premessa
Esce il numero due dei Quaderni della Comunità Agostiniana di S. Giacomo Maggiore, esce il giorno 25 novembre Festa di S. CATERINA D’ALESSANDRIA, ed è naturalmente dedicato a lei, mentre si svolgono in San Giacomo le celebrazioni in suo onore e mentre, a ricordo delle tradizionali "Accademie Agostiniane" in questa ricorrenza detta anche "Festa degli studi", facciamo un incontro di verifica e di programmazione con i collaboratori più sensibili della nostra comunità e con i soci del "Centro Studi Cherubino Ghirardacci".
Santa Caterina d’Alessandria ha avuto un grande ruolo nella tradizione cristiana, nella vita degli Ordini Religiosi, nella storia delle Università e degli Studi, in particolare filosofici e teologici, nelle tradizioni popolari, naturalmente nell’iconografia e nella toponomastica religiosa. Purtroppo nel passato più recente si è notato un calo pari a un minor interesse per certe tradizioni religiose, culturali e popolari e forse, in questo caso, anche a una minor sensibilità per il valore formativo della cultura e dello studio. Alcuni agostiniani, ricordando che la Santa ha avuto un grande influsso nel nostro Ordine, come si documenta anche in questo quaderno, da alcuni anni stanno riproponendo l’attenzione a S. Caterina come privilegiata opportunità di recuperare la nostra tradizione culturale, l’ascesi e il ministero dello studio. In questo nostro intento ci conforta l’appassionata collaborazione dei nostri amici e collaboratori. Qui a Bologna, tenendo presente il grande spessore della tradizione agostiniana e di una densa testimonianza di iconografia cateriniana nella nostra Chiesa di San Giacomo, ci sembra di trovare le premesse più valide per questa forma di recupero. L’attenzione che, nella continuità di una lunga tradizione, diamo come Comunità Agostiniana alla liturgia, al canto, alla pastorale del santuario di S. Rita e all’accoglienza, ora anche l’apertura della Casa di Formazione, l’impegno di migliorare il nostro Periodico, il servizio che stiamo rendendo a studiosi e studenti attraverso il Centro Studi Cherubino Ghirardacci e la Biblioteca Luigi Torelli, l’animazione della Pia Unione "Santa Rita e Santa Chiara da Montefalco", l’organizzazione dei "Pellegrinaggi Agostiniani", la continuata "Tradizione del Natale e del Presepio in San Giacomo" la proposta culturale e spirituale che viene offerta ogni giorno attraverso l’Oratorio di Santa Cecilia, grazie al servizio prezioso del volontariato AUSER, e, infine, l’immane impresa di restauro della nostra Chiesa, grazie alla Fondazione del Banco del Monte e anche a un gesto di apprezzata attenzione avuta dal Rotary Club, sono tutte valide dimostrazioni dell’impegno di tutti, della qualità dei risultati e della vivacità del coinvolgimento così esteso e generoso.
La Comunità agostiniana, con soddisfazione, prende atto di tutto questo, ringrazia gli amici e i collaboratori e rilancia una idea forte perché a Bologna San Giacomo continui a essere un faro di luce e di cultura nella viva tradizione, già onorata dai nostri padri, ma anche come piccolo e senz’altro convinto contributo al progetto culturale che la Chiesa italiana propone in questi anni d’inizio del terzo millennio cristiano.
BOLOGNA, Convento San Giacomo Maggiore, 25 novembre 2004
SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
Vergine e martire
Patrona dei filosofi, dei teologi, degli universitari e degli studi negli Ordini Monastici, negli Ordini Mendicanti e quindi anche nell’Ordine Agostiniano.
Questa singolare figura di donna della prima stagione dell’era cristiana è passata alla storia con alcune caratteristiche che ne hanno fissato l’immagine in alcune specifiche qualità che si possono riassumere in questi aggettivi:
giovane, bella, colta, nobile, cristiana.
La sua zelante testimonianza di santità vissuta ad Alessandria di Egitto, centro di antiche culture e capitale della grande tradizione sapienziale cristiana celebra la "sapienza" che promana dalle Sacre Scritture e che si fonda sull’autorità di Cristo Salvatore.
1. Notizie storiche
Caterina d’Alessandria è una santa ben nota nel culto cristiano, e relativa iconografia, con molto influsso nella devozione popolare a partire soprattutto dall’anno mille. La sua conoscenza ci è consentita soprattutto grazie a due testi agiografici e precisamente la Conversio e la Passio, testi tardivi che non aiutano, come vorremmo, la nostra moderna indagine storica. Comunque gli elementi, opportunamente letti e valutati, che ci vengono dalla tradizione e l’estesa testimonianza del culto ci orientano sufficientemente verso una base di punti essenziali. Diciamo anzitutto che è proprio dal testo della "Conversio" che riceviamo informazioni circa le sue origini regali e il suo "matrimonio mistico", che tanto risalto ha nell’iconografia, avvenuto, alla presenza della Madonna, in una visione collocata nella prima notte dopo il battesimo, fatto e circostanza che evocano al lettore consapevole e attento, attraverso le categorie simboliche di specifici generi letterari, evidenti messaggi di autentici valori cristiani. Il martirio della santa sarebbe venuto il 25 novembre dell’anno 305c. Il suo culto è documentato, al 25 novembre, nel Menologio di Basilio II (976 - 1024) e nei Sinassari. A Montecassino si hanno testimonianze del culto a lei fin dal secolo X. In Francia il principale luogo di culto è il monastero benedettino di La-Trinité-au-Mont, vicino a Rouen, dove, nella prima metà del secolo XI°, furono portate le reliquie della santa che riscossero presto molta devozione a motivo dei prodigi che i devoti ottenevano in risposta alla loro fiduciosa venerazione. I libri liturgici danno forte testimonianza del culto che soprattutto nel secolo XII si trova diffusissimo in tutta Europa. Tra le più antiche testimonianze di culto si cita un dipinto, rinvenuto nel 1948, in una cappella presso la Basilica di S. Lorenzo all’Agro Romano dove la santa è ritratta presso il trono della Vergine, si tratta di una testimonianza databile all’ottavo secolo. La cosa fa pensare all’influenza, allora rilevante, dei monaci orientali a Roma. Altra testimonianza considerevole si rintraccia nella catacomba di S. Gennaro a Napoli e risalente anche questa all’ottavo secolo. La vita della santa si colloca, nel tempo, all’epoca dell’imperatore Massenzio, o Massimino, (306c. - 312c.) che, giunto al Alessandria d’Egitto, organizzò una dura persecuzione contro i cristiani. Molte notizie di questi avvenimenti ci vengono attraverso la narrazione del martirio, "passio", che conosciamo da una redazione greca dei secoli VI - VIII. L’Imperatore che aveva organizzato una grande celebrazione sacrificale agli dei trovò l’energica resistenza della giovane e nobile Caterina che, come documenta il testo della "Passio", così avrebbe affrontato il tiranno: "Perché vuoi perdere questa folla con il culto degli dei? Impara a conoscere Dio, creatore del mondo e il suo figlio Gesù Cristo che con la croce ha liberato l’umanità dall’inferno". Massenzio, colpito da tanta fermezza e determinazione, la volle al palazzo per cercare di convincerla opponendole i ragionamenti dei suoi retori e filosofi che però si trovarono piegati dalla sapienza della giovane cristiana. Invano le furono proposti onorevoli matrimoni e le vennero offerte ricchezze. L’imperatore credette di piegarla con il supplizio delle due ruote unghiate che invece si spezzarono colpendo gli esecutori dell’ordine di uccisione e così Caterina fu prodigiosamente liberata. Finalmente il tiranno ricorse al rimedio estremo facendola decapitare. La "passio" si diffonde sviluppando simbolismi ricchi di messaggi: narra, ad esempio, che dal collo della martire sgorgò del latte e che gli angeli trasportarono il suo corpo sul monte Sinai ove, in seguito, sorse un Monastero, tuttora esistente e meta, da sempre, di pellegrinaggi, il quale si affermò nel tempo come luogo di prodigi realizzati attraverso il latte o l’olio sgorgati dal sepolcro della santa. Da come è presentata la storia e da tanti particolari sottolineati da costante tradizione è chiaro che Santa Caterina è stata vista e presentata come la personificazione della vittoria del cristianesimo sui culti e sulla cultura dei pagani.
2. La venerazione nell’Ordine Agostiniano
Che il simbolismo e il messaggio spirituale-culturale superino il valore dell’apparato storico e letterario in senso stretto si desume anche dal diffusissimo culto di cui Santa Caterina fu oggetto nei secoli. Anzitutto va tenuta presente la sua molteplice testimonianza di vergine, di martire, di donna sapiente e di alto rango, tutti valori che caratterizzano momenti ben precisi dell’espansione ed affermazione del cristianesimo. Successivamente la sua fama e il suo culto furono segnati soprattutto dal messaggio sapienziale della sua vita che mostrava anche la capacità del cristianesimo di reggere al confronto culturale con il mondo pagano. Già in ambito monastico, a cominciare dai Benedettini, emerge questa affermazione. Fin dal primo medioevo filosofi e teologi, che rappresentavano gli ambiti culturali più elevati della società, la scelgono come loro patrona. A Parigi la prestigiosa Università della Sorbona si mise sotto la sua protezione; nelle vicinanze esisteva una Chiesa a lei dedicata nella quale si recavano a venerarla gli studenti universitari. Al momento della nascita, della rapida diffusione e della forte affermazione degli Ordini Mendicanti, che subito si qualificarono per una spiccata attenzione alla scienza e alla cultura nelle varie discipline, Santa Caterina fu da loro scelta come patrona dei propri studi e dei loro centri di cultura diffondendone il culto in tutta Europa. Per questa particolare devozione, tra gli Ordini Mendicanti, si distinsero gli Agostiniani. I Conventi di S. Nicola a Tolentino, Santo Spirito a Firenze, di San Giacomo Maggiore a Bologna e molti altri, in Italia e oltre, ne portano antiche tracce nell’iconografia; il grandioso Convento agostiniano di Cracovia in Polonia è dedicato a lei. Molti Monasteri agostiniani, tra i quali quelli di Urbino (PS) e di Radicondoli (SI), sono a lei titolati e così pure il Monastero agostiniano di Locarno in Svizzera e quello de La Valletta a Malta. A Santa Caterina dedicarono il loro talento molti scrittori, oratori, musicisti e poeti agostiniani per cui molte sono le opere che documento la devozione profonda ed estesa degli Agostiniani alla santa. Tra gli Agostiniani, specialmente nelle case di studio e tra insegnanti e studenti, il giorno 25 novembre è stato sempre considerato giorno solenne dedicato alla santa come "Festa degli Studi". La Santa veniva celebrata liturgicamente e anche con quella tradizione molto affermata delle cosiddette "Accademie" (in continuità alla più antica forma di "theologica disputatio" che si tenevano in tale ricorrenza) nelle quali professori e studenti, alla presenza di numeroso e scelto pubblico, davano saggio del loro sapere e della loro arte del porgere nei vari ambiti della cultura: letteratura, poesia, canto, musica, e altre composizioni d’arte, non escluse ardite composizione nelle lingue classiche.
3. Iconografia
Il culto a Santa Caterina d’Alessandria ha prodotto una fitta e ricca iconografia in tutta Europa. I più grandi pittori quali Raffaello, Caravaggio, Tintoretto, Correggio, Crivelli, Simone De Magistris... si sono cementati su questo soggetto sacro spesso richiesti da "committenza agostiniana". I tratti caratterizzanti della santa e il suo messaggio sono chiari, costanti e facilmente comprensibili come aiuto per segnalare la forza e la testimonianza del messaggio cristiano e delle varie forme della cultura cristiana. Un primo elemento caratterizzante la santa è l’ampia toga dei filosofi come esprimono i pittori di scuola giottesco riminese nel Cappellone di Tolentino, altri elementi importanti sono la corona regale sulla testa, la palma del martirio, il libro in mano, il comportamento di regale dignità, gli abiti raffinati, eleganti e belli, e soprattutto la duplice ruota nel momento di spezzarsi o semplicemente una ruota, o parte di essa, in mano, ai piedi o ai lati della figura, elemento, così diffuso e costante, che ne ha determinato la dicitura: "Santa Caterina della rota"
La santa è riprodotta in varie posizioni: o da sola o in un contesto di "conversazione tra santi" o in atto di adorare Cristo o di venerare la santa Vergine. Frequente è la posizione della santa in ginocchio davanti alla Madonna che le porge il Bambino Gesù in atto di mettere sul dito della giovane l’anello che sanziona il cosiddetto "sposalizio mistico" tema ricco di contenuti teologici, spirituali e mistici.
4. Le tradizioni popolari
Un elemento che caratterizza la figura di S. Caterina d’Alessandria è la sua presenza nella cultura, nella fantasia e nella sensibilità popolare. La sua storia, alcune caratteristiche della sua persona e del culto che la riguarda, insieme alla data della festa, coinvolta insieme ad altre figure di Santi che ruotano nella preparazione al ciclo natalizio, l’anno resa particolarmente presenta nei poemi, nelle canzoni e altri prodotti letterari e folcloristici della tradizione popolare contribuendo sensibilmente ad aumentarne la conoscenza e la fama.
Anzitutto la sua storia, così singolare e arricchita di significati sociali, culturali e religiosi, ci è stata tramandata in molte versioni condizionate spesso dai luoghi di origine e dalle finalità più immediate. Il punto culminante del martirio e del culto si arricchisce dei precedenti della sua vita: conversione, testimonianza e impatto con problematiche di ambiente e preoccupazioni di catechesi.
Conosciamo così testi o versioni liguri, veronesi, franco-veronesi, toscane, abruzzesi e umbri, o anche tosco-veneto-lombarde, altre in dialetto umbro-senese. Parimenti si è sviluppata una vasta produzione di letteratura drammatica, canti, laudari, forme di dibattiti dottrinali di tipo apologetico legati al battesimo della santa, ai dibattiti processuali e al martirio, testi teatrali di sacre rappresentazioni che giravano soprattutto nel centroitalia. Successivamente nelle commedie e tragedie la storia di S. Caterina, insieme ad altri santi vicini nel calendario come S. Andrea Apostolo (30 nov.) e S. Nicola di Bari (6 dic.), continuava a colpire i letterati e poeti con produzioni in prosa, in versi e naturalmente in musica. La festa della santa in diverse regioni europee assumeva connotati di celebrazioni per la gioventù con riti e manifestazioni folcloristiche proprie, S. Caterina venne considerata anche patrona delle ragazze rimaste nubili. Per le sue vittoriose dispute di tipo culturale e religioso o esplicitamente filosofico, fu accolta come particolare protettrice degli studenti di filosofia, teologia e universitari in genere. Il timbro dell’Università della Sorbona portava la sua immagine e la sua festa era scelta come periodo adatto per la difesa delle tesi di laurea che così venivano chiamate "catherinettes". La sua festa assume anche una interessante e diffusa connotazione metereologica per il fatto che coincide con l’ingresso dei rigori invernali ed esattamente a un mese di distanza dalla Festa del Natale
5. Il culto di Santa Caterina in San Giacomo Maggiore
Il Convento agostiniano di San Giacomo in Bologna testimonia fin dalla fondazione, avvenuta nell’anno 1267, una interessante pagina di storia agostiniana nella quale emergono il grande attaccamento delle autorità e del popolo bolognese all’Ordine Agostiniano, il coinvolgimento dei religiosi nella storia del popolo al quale hanno trasmesso una forte carica di spiritualità e infine, cosa veramente significativa, gli Agostiniani a Bologna hanno mantenuto sempre un grande livello culturale, inseriti fin dall’inizio nella facoltà teologica dell’Università, il Convento è stato insieme a Roma, Padova e Napoli uno dei primi studi generalizi dell’Ordine, diversi sono stati lungo i secoli i Maestri in Teologia, i Predicatori i letterati e artisti per non parlare dei due grandi storici: Fr. Cherubino Ghirardacci (1518-1598) storico di Bologna autore dell’opera "Della historia di Bologna dalla fondazione di lei fino all’anno 1425" e P. Luigi Torelli ( sec. XVII) storico dell’Ordine Agostiniano, autore degli otto tomi "Secoli Agostiniani"(1659 – 1686). Al primo è stato dedicato recentemente il nostro "Centro Studi" e al secondo la nostra Biblioteca Conventuale. Questo livello e questa sensibilità per la cultura e per gli studi sacri e profani trovano un segno anche nel culto che in San Giacomo è stato riconosciuto a S. Caterina d’Alessandria come risulta soprattutto dalla testimonianza iconografica.
C’è anzitutto una cappella laterale dedicata alla Santa collocata sulla destra del grande presbiterio davanti all’ingresso di sinistra che introduce al peribolo. Dal 1573 è cappella del giuspatronato della famiglia Loiani. I Loiani furono committenti a Tiburzio Passarotti (1553 - 1612), figlio primogenito del più celebre pittore Bartolomeo (1530 -1592), della pala d’altare raffigurante il martirio della Santa, opera firmata e datata nel 1557 con evidenti accenti di manierismo. L’opera, da considerarsi del tutto originali tra il denso corpus iconografico della Santa, coglie il momento glorioso del martirio quando, mentre un angelo appare in alto a dimostrare il divino intervento, la ruota si rompo prodigiosamente e i frammenti vanno a colpire pesantemente gli stessi esecutori del supplizio i quali, sconvolti e atterriti, cercano inutilmente di ripararsi dal terribile castigo. Interessante esempio di manierismo sono i due gruppi di uomini, ai lati della base, che in un elaborato groviglio di corpi, si ammucchiano facendosi scudo gli uni gli altri. La scena risulta nel suo insieme di grande effetto e si distribuisce su tre livelli: in alto l’intervento del cielo che manifesta il giudizio di Dio sulla ingiusta condanna, al centro la santa che prega fiduciosa nella protezione di Dio e alla base la confusione e costernazione dei soldati che esprimono il potere umano che viene umiliato perché usato con prepotenza e ingiustizia.
Il paliotto, risalente al 1702, dell’altare di detta cappella porta al suo centro ancora Santa Caterina davanti alla Madonna, opera attribuita allo scagliolista bolognese C. A. Bibi (fine secolo XVII).
Nella cappella tredicesima, dedicata al B. Rinieri, la pala d’altare è del pittore di Anversa Denys Calvaert (c.1540 - 1619) e ritrae la Madonna con il Bambino in gloria e santi: S. Lucia, il Beato Riniero e S. Caterina che, incoronata e riccamente vestita, guarda in alto mostrando la palma del martirio mentre ai piedi sta il frammento della ruota spezzata.
Nella cappella quindicesima, dedicata ai santi Cosma e Damiano, la pala d’altare è dipinta da Lavinia Fontana nel 1589 e mostra, insieme ai santi titolari e al committente il banchiere bolognese Scipione Calcini, Santa Caterina d’Alessandria con tutti i suoi segni caratteristici: corona in capo , ruota ai piedi, la palma del martirio nella sinistra, nobiltà nel portamento e nell'acconciatura del vestito e con il suo gesto della mano destra mostra alla Vergine il committente che le stà genuflesso ai piedi.
Nella cappella diciannovesima, dedicata alla santa Croce, di proprietà della famiglia Cari; membro della quale era il mercante Giacomo che verso l’anno 1420 fece eseguire il bel polittico dal pittore bolognese Jacopo di Paolo. Nelle quattro cartelle in alto che attorniano la riproduzione, più grande e più alta, della crocifissione, agli estremi stanno l’Angelo annunziate e la Vergine Maria mentre nelle due centrali sono riprodotte S. Maria Maddalena e S. Caterina d’ Alessandria ben riconoscibile nelle sue caratteristiche iconografiche.
Nella cappella ventisettesima, dedicata a S. Giovanni Battista, e che dal 1514 appartiene al giuspatronato dei Malavolta, nel 1536 venne fatta dipingere da Innocenzo Francucci da Imola, insieme all’Evangelista a san Giuseppe al Battista e a S. Maria Maddalena, anche S. Caterina d’ Alessandria al centro della scena inginocchiata, davanti alla Madonna e al Bambino Gesù mentre celebra il suo matrimonio mistico segnalato dalla consegna dell’anello che il Bambino infila nel suo dito. Così si completa l’iconografia, più volte ripetuta, della Santa in San Giacomo Maggiore con un tema caratteristico della spiritualità della santa d’Alessandria.
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A questa abbondante testimonianza iconografica se ne aggiunge, molto interessante un’altra che dimostra come la Santa Caterina occupasse un posto importante nell’organizzazione della vita di questa comunità che ovviamente era anche casa di studio e quindi di formazione.
Un documento nell’archivio storico di San Giacomo Maggiore, datato nell’anno 1680 ci documenta il culto alla santa e il riferimento alla sua protezione sugli studi e sugli studenti della comunità agostiniana. Si tratta di una ampia pergamena, rafforzata con tela e poi fissata su cornice lignea che porta l’elenco delle feste, distribuite per ogni mese dell’anno, celebrate in San Giacomo. Ne riportiamo il testo in latino con le abbreviazioni e relative esplicitazioni:
GENERALIS METHODUS Eorum quae facienda occurrunt hac n(ost)ra in D(ivi). Jacobi Maioris Bononiae Ecclesiae et Choro totius Anni decursu, tam in mobilibus quam in immobilibus Festis singulos distributa per MENSES MDCLXXX.
Al giorno 25 di novembre troviamo queste prescrizioni:
Cathar(in)ae V(irginis) et M(artiris) Alex(andri)ae festum ad studiosos huius Colleg(ii) Juvenes spectat. Off(icium) in Choro fit a R(everen)do Ad(modum) P(atre) Reg(ente) paran(tur) 4 Cant(ores) ad mat(utinum) cant(antur) 9 l(e) ct(iones) et Te Deum, post Missam Solem(nem) habe(tur) Paneg(irica) Or(atio), post Vesp(eras) Theologica disputatio.
Appendice I
Autori Agostiniani che hanno scritto su S. Caterina d’Alessandria
Fr. ANDREA ARTUSI da Bologna, sec.XIV
Vita S. Catherinae Virginis et Martiris
Cfr: Luigi Torelli "Secoli Agostiniani" IV p. 701 n. 35.
Fr. VITTORIO CARCANI
De Divinae Catharinae laudibus
Oratio habita Venetiis VIII Kal. Decembris an. 1577
(Biblioteca Casanatense Ms. II b 2 c.192
Fr. TOMMASO FORTUNIO da Ascoli Piceno
Nella solennità di S. Caterina Vergine e Martire
Panegirico in lode della medesima di Fr. Tommaso Fortunio Agostiniano d’Ascoli detto in Roma ed ivi impresso l’anno 1609 nella tip. Faccioti in 4°.
Fr. CARLO CESARE MARASCA da Milano sec XVII
Oratio in laudem D. Cathaerinae Virginis et Martiris
Padova 1620. Stampato da Giovanni Battista De Martinis in 4°.
Fr. NICOLA MAGRI da Trapani sec. XVII
Triumphum gloriosae virginis S. Catharinae Rotorani
Venezia 1640.
Fr. FRANCESCO M. PUSTERLA da Bergamo sec. XVII
Genathlia D. Martyris Catarinae Erem. Insubr.
Tutilina di Modena. Modena, stampato da Bartolomeo Sobiono, 1646.
Fr. LUDOVICO CASA (DELLA CASA) da Genova sec XVII
Oratione panegirica di S. Caterina Vergine e Martire
Milano 1652.
Fr. FRANCESCO M. FERRAGOTTA da Carmagnola sec XVII
Il ritratto di Pallade. Panegirico in onore di S. Caterina d’Alessandria
Fr. ANTONIO da Marano, calabro, sec. XVII
Vita di S. Caterina Vergine e Martire
in ottava rima.
(ANONIMO)
Lilium Epinaciae D. Mart. Catharinae Augustinigeni obs. Musici Patrona
Mantova, stampato da Osanna 1647.
(ANONIMO)
Coelum Panathenae D. Mart. Catharina Aug. Obs. Athenei Patrona
Lucca, stampato da Peregrino Bidellio 1648
Fr. NICOLA CAMI da Cremona sec. XVIII
La fede trionfatrice contro l’idolatria per lo glorioso Martirio di S. Caterina V. e M, Protettrice degli studi Agostiniani
Cremona, coi tipi di Pietro Ribicchini, 1725 in 4°
Fr. CRISTIANO (SAVERIO) SAVERI da Montegranaro sec. XVIII
Orationes panegiricae S. Petronii Episcopi et S. Catharinae Virginis et Martiris
Fr. GIACOMO RICCA, Ligure sec. XIX
Di lui ci è trasmesso: "...con grande lode di tutti, nel giorno della festa di S. Caterina difese pubblicamente 10 proposizioni sulla Chiesa e sul Supremo Capo". Cosa che avvenne probabilmente nel nostro Studio di Perugia e che conferma la tradizione delle "Accademie" culturali che gli Agostiniani tenevano nelle loro Case di Studio il giorno 25 novembre.
Appendice II
Le Accademie musico - letterarie in onore di
S. Caterina d’Alessandria nelle case agostiniane di studio
TOLENTINO, SOLENNE ACCADEMIA
25 Novembre 1925
La festa di S. Caterina V. e M., protettrice degli studi nel nostro Ordine, fu celebrata con festa tutta singolare dai giovani studenti del Collegio di San Nicola. Essi vollero così solennizzare la riapertura di quello studio soppresso nel 1866. Ancora poco tempo fa sarebbe stato un sogno il pensare al lieto e confortante evento tante erano le difficoltà che vi si opponevano, principale l’occupazione di tutto l’antico e glorioso convento da parte del comune che l’aveva adibito a pubbliche scuole. Appassionato interessamento dell’attuale Provinciale P. Lett. Fusconi, buona volontà delle autorità governative comunali compirono il miracolo. Il vecchio convento di San Nicola è ora riconsacrato all’uso per il quale fu edificato dai nostri maggiori, le antiche tradizioni si sono riallacciate. Come attorno alle preziose reliquie del S. Padre a Pavia, così intorno a quelle del nostro grande taumaturgo San Nicola sono tornati a crescere i nostri giovani, le future speranze dell’Ordine. E’ una benedizione e un auspicio. La bella festa fu coronata da una solenne accademia musico-letteraria alla quale furono invitati, e vi presero parte, le autorità ecclesiastiche e civili. Congratulandoci con gli ottimi confratelli di Tolentino, in modo speciale con il M. R. P. Provinciale Fusconi, col Regg. Degli Studi P. Petrelli e col ch.mo Prof. Renzi, maestro della cappella musicale, per l’ottima riuscita della medesima, ne riportiamo qui sotto l’importante programma.
PARTE PRIMA
C. DOBICI. Inno dei professi Agostiniani (coro).
Discorso d’introduzione - S. Caterina (Fr. Mario Pietra)
F. CHOPIN. Notturno in fa min. (pianoforte), M° Renzi
A San Nicola: Epigramma (Fr. Ugo Cancellieri)
Al S. Padre Agostino: Poesia (Fr. Benedetto Racchini)
C.DOBICI. Inno al S. Padre Agostino
PARTE SECONDA
La divina grazia di natura sua efficace, secondo il S. P. Agostino
è aliena dagli errori di Giansenio ( R. P. Giorgio Bellabarba)
G. VERDI: La Vergine degli Angeli (coro) dall’Opera "La Forza del Destino".
La lotta e il trionfo di S. Caterina (coro) (Fr. Giuseppe Michetti).
DANTE ALIGHIERI : poesia (Fr. Cherubino Carlini)
A. PONCHIELLI: Danza delle ore dall’Opera "La Gioconda" (Pianoforte M° L. Renzi).
Il trionfo della Croce: poesia (Fr. Nicola Ruffini).
BALLADORI: Ave Maria (coro a tre voci)
(Dal Bollettino Storico Agostiniano Anno II, Firenze 13 gennaio 1926, fascicolo 2)
DA BORGO A BUGGIANO (PT)
25 novembre 1926
Premiazione e trattenimento musico-letterario.
Il 25 corrente, festa di S. Caterina V. e M., protettrice dei nostri studi fu fatta solennemente la distribuzione dei premi ai nostri studenti di Santa Maria in Selva. Poiché si era rimessa a questo giorno ancora l’inaugurazione dei nuovi locali costruiti ultimamente, si volle rendere il tutto più solenne con un trattenimento musico-letterario. Non volendo qui mettere nulla di nostro, ci limitiamo a riportare ciò che ha pubblicato l’Unità Cattolica del 28 sett. u. s. in una corrispondenza ricevuta da Lucca:
SOLENNE PREMIAZIONE
"Il trattenimento musico-letterario dato dagli alunni del Collegio Agostiniano di S. Maria in Selva, in occasione della inaugurazione di un nuovo locale, recentemente fabbricato, e della distribuzione dei premi, con l’intervento dei Superiori dell’Ordine, delle autorità religiose cittadine, dinanzi ad un numeroso ed eletto uditorio, è riuscito in tutto e per tutto degno dell’alta stima che gode quel collegio. La perfetta esecuzione delle parti musicali, la recita chiara, corretta e sentimentale delle poesie latine e italiane, composte dagli alunni medesimi, ha fatto chiaramente conoscere che in quell’oasi spirituale si producono i più sani frutti del sapere e dell’educazione morale, sotto la cura sapiente ed amorevole di buoni e dotti religiosi. Come ben disse il direttore del Collegio nella conferenza sul tema: "L’educazione della mente e del cuore" nella quieta di quel sacro recinto la mente dei giovani si educa alla conoscenza di tutto ciò che è bello e vero e forma gli uomini dotti; il cuore vien formato ai dolci e nobili sentimenti che costituiscono veramente gli uomini buoni. Il saggio che ieri sera ci fu dato di gustare ne fu una prova eloquente e bella. L’esecuzione musicale, delicata, di graziosi e delicati effetti, diffondente nella bella e ampia sala, come un penetrante, puro alito di mistiche armonie, rese dai cori dei fanciulli con quella intenta e perfetta unità di voci, che richiede il profondo accordo tra i teneri e gentili animi, dovuto alla perenne e suggestiva influenza dell’ambiente, soffusa dalle più squisite essenze del sapere e dell’arte, fu veramente artistica e incensurabile. Va da una lode ben meritata al nostro caro maestro Federighi e al buon Padre Nannini, che senza badare a sacrifizi, sempre gentilmente si prodiga; non che un sincero ringraziamento da parte della cittadinanza alla Direzione del Collegio, nella speranza, se non saremo troppo esigenti, di godere presto un’altra serata come quella di ieri".
(Bollettino Storico Agostiniano, Anno III, Firenze 13 Novembre 1926 Fascicolo 1, p. 30)
TOLENTINO
ACCADEMIA IN ONORE DI S. CATERINA
Ver. M.re Protettrice degli studi nell’Ordine
25 novembre1927
Togliamo dal "Corriere d’Italia" del giorno 29 nov. 1927:
I RR. PP. Agostiniani hanno, come di solito, festeggiato S. Caterina, Protettrice degli Studi, svolgendo ricco programma letterario-musicale, in mezzo agli applausi rinnovati di una fioritura d’invitati, con a capo il nostro amatissimo Vescovo Mons. Luigi Ferretti. Rallegramenti vivissimi con i RR. PP. Agostiniani, e particolarmente coi bravi professori, P. Reg. degli Studi Nazzareno Petrelli e P. Raffaele Bracco, come pure con il cav., Renzi, che hanno saputo così bene preparare gli studenti, ai quali auguriamo felicissimo avvenire.
PROGRAMMA SVOLTO
Presentazione: Fr. Nicola Ruffini
RACHMANINOFF: Preludio per pianoforte (M° Cav. L. Renzi)
Commemorazione del XV centenario de "La città di Dio" Capolavoro di S. Agostino (Fr. Bruno Guidi.
Il cuore del S. P. Agostino, Poesia (Fr. Giovanni Vaccaro) BERLENDIS E.: Dio! Patria! Famiglia! (coro).
COLINELLI S. Tarantella, Pianoforte (M° Cav. L.Renzi)
Ordinamento degli studi (Fr. Cher. Carlini)
S. Caterina, poesia (Fr. Gius. Michetti).
C. DOBICI, Inno a S. Caterina (coro).
L’Ave Maria, Poesia (Fr. Lino Gentili IV Ginn.)
ARU V. La preghiera degli zingari (coro).
S. Agostino, poesia (Fr. Benedetto Racchini).
C. DOBICI. Inno dei Professi Agostiniani (coro)
(Dal Bollettino Storico di Firenze, Anno III, Firenze, 13 Nov. 1927 p. 319
DA TOLENTINO 25 novembre 1928
In occasionedella festa di S. Caterina nel nostro Collegio di S. Nicola ebbe luogo un ben riuscito trattenimento accademico al quale intervennero molti invitati. Ecco il programma che fu svolto:
Introduzione: L’aurora del XV centenario del S. P. Agostino.
BOSSI, Arietta del Salvator Rosa (coro)
Teologia, Filosofia, Oratoria del S. P. Agostino
CAUDANA, Campane a sera (coro)
Storia, Musica del S. P. Agostino
Ordinamento degli studi
BALLADORI, Ave Maria (coro)
Il Generale Nobili, Poesia
C. DOBICI Inno a S. Caterina (coro)
Il salice piangente
(Dal Bollettino Storico Agostiniano di Firenze Anno V, 2 , p. 61).
TOLENTINO
Collegio filosofico e teologico del Convento di S: Nicola
25 novembre 1933
La Patrona degli Studi venne ricordata con particolare solennità dagli studenti professi del Collegio Agostiniano, i quali con una splendida accademia musico-letteraria vollero rendere più sentita e pubblica la loro festa e la loro devozione alla grande Santa Vergine e Martire che la Chiesa e la tradizione hanno scelto come Patrona degli studi e specialmente degli studi filosofici e teologici. Al grazioso e indovinato trattenimento parteciparono le più illustri personalità di Tolentino del mondo ecclesiastico e civile. Anche il Seminario Diocesano volle portare il suo plauso e la sua ammirazione ai bravi professi Agostiniani, partecipando al completo. La parte letteraria fu ben declamata con enfasi e con amore dai Chierici professi con poesie e prose molto apprezzate dal numeroso pubblico presente. La parte musicale che comprendeva buona musica classica fu ottimamente eseguita, sotto la direzione del M.° Cav. L. Renzi, dai giovani professi, i quali si profusero in geniose cantate " a solo", di Baritono e coro, e in gustosissime suonate di violino e piano. Gli applausi calorosi che seguirono ad ogni pezzo dicono quanto il colto e scelto pubblico intervenuto abbia apprezzato la solerte valentia del maestro Renzi, e il senso e il gusto artistico e musicale dei bravi giovani, che nell’onorare la loro Santa Patrona, vollero far conoscere anche ai profani come nel Collegio Agostiniano di Tolentino non solo si pratica la virtù e lo studio delle scienze ecclesiastiche, ma che vi si coltiva anche il culto del bello artistico per da maggior gloria a Dio e più forte edificazione alle anime.
(Dal Bollettino di San Nicola 1933)
NOTABILE (MALTA)
25 novembre 1934
La festa di S. Caterina V. e M.
Con grande solennità fu celebrata quest’anno la festa di S. Caterina, patrona dei nostri studi, nel convento della Notabile. Casa di Studio da più di trecento anni. Solennissima l’Ufficiatura dai Primi ai Secondi Vespri. Celebrò la Messa della comunione il M.R.P. Lett. E. Bonnici pro Reggente degli studi, pronunziando un commovente fervorino. Alle 10 a. m. ebbe luogo un’accademia ben organizzata e meglio riuscita alla quale presero parte molti invitati. L’accademia fu coronata con la solenne premiazione dei frequentatori delle nostre scuole. Il discorso d’occasione sul tema: " Il Beato Egidio Colonna" fu letto dal R. P. Saliba, il quale seppe fare una lucida esposizione del dottorato scolastico del Colonna. Fiori letterari furono colti per ornamento della festa dal R. P. Micallef, da Fr. L. Sladden, nella lingua dei suoi avi e da Fr. T. Vassallo S.S.P. che con una saffica armoniosa " Laus S. Catherinae" seppe circondare la figura della Santa di eletti fiori, colti nel parnaso latino. All’arte letteraria si associò la bellezza dell’arte musicale con canti e suoni sotto la direzione del P. C. Aquilina, sedendo al pianoforte il P. A. Tonna. La festa scolastica ebbe suggello in fine nella sua duplice parte, liturgica e accademica, con apposite parole del P. Provinciale P. M° L. Agius.
(Dal Bollettino Storico Agostiniano di Firenze Anno XI n°1 13 Novembre 1934 P. 32)
Appendice III
Bibliografia
IACOPO DA VARAZZE, Legenda Aurea, Edizione critica a cura di Giovanni Paolo , Vol II. Sismel Edizioni del Galluzzo 1998. (De Sancta Katherina) pp. 1205 - 1215.
BRONZINI G. B., Caterina d’Alessandria. Voce in: Bibliotheca Sanctorum, Istituo Giovanni XXIII della pontificia università Lateranense, Vol III, Roma 1963, coll.954-978.
FRASCHETTI S., Dei bassorilievi rappresentanti la leggenda di Santa Caterina in Santa Chiara di Napoli, in L’Arte, già Archivio storico dell’arte, I (1898) pp. 245-255.
CALDERARA BRASCHI A., S. Caterina d’Alessandria nella storia e nell’arte in Arte cristiana III (1915), 11, pp. 327 - 338.
BREMOMND H., Sainte Catherine d’Alexandrie, Paris 1926.
TITO DA OTTONE, La leggenda di Santa Caterina vergine e martire, Genova 1940, pp. 64-69.
TOSCHI P., S. C. d’Alessandria, in Ecclesia, V (1946), pp. 532-34.
BRONZINI G.B., Una redazione versificata umbro-senese della leggenda di S. Caterina d’Alessandria, Accademia Naz. Dei Lincei, Estratto dai Rendiconti della classe di scienze morali storiche e filologiche, seri VIII, vol. VII, fasc. 1-2, gen-febb. 1952.
FRUTAZ A. P., Caterina d’Alessandria, santa, martire. In Enciclopedia Cattolica III, Città del Vaticano 1949 coll. 1137 - 1140.
TOSCHI P., Iconografia. Folclore. In: Enciclopedia Cattolica III, Città del Vaticano 1949, coll. 1140 - 1142.
RONDINA M. O.S.A., S. Caterina D’Alessandria Vergine e Martire, Bologna 2002. Piccolo studio pubblicato in forma di depliant.
Indice
Premessa pag. 4
3. Iconografia pag. 10
4. Le tradizioni popolari pag. 11
5. Il culto di santa Caterina in San Giacomo Maggiore pag. 12
Appendice I pag. 16
Autori Agostiniani che hanno scritto su S. Caterina
Appendice II pag. 19
Le Accademie musico-letterarie in onore di S. Caterina d’Alessandria nelle case agostiniane di studio
Appendice III pag. 27
Bibliografia
TEMPIO DI SAN GIACOMO MAGGIORE
Santuario di S. Rita da Cascia
Devozioni che si praticano in questa Chiesa:
Servizi della comunità:
Nostre strutture: