CITTA’ DI CASTELLO, Eremi di S. Giovanni di Mortaia e di Ponte Nuvole - Ingresso in città

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da GIOVANNA CASAGRANDE, Chiese e conventi degli Ordini mendicanti in Umbria nei secoli XIII e XIV – Gli Archivi ecclesiastici di Città di Castello, Editrice Protagon – Regione dell’Umbria, Perugia 1989.

 

ELENCO DEI FRATI NOMINATI NEI DOCUMENTI

Fra Lanfranco, generale dell’Ordine

Fra Matteo, priore provinciale

Fra Giovanni priore

Fra Finocchio

(Fra Giovanni, priore, e Fra Finocchio sono definiti “sindaci et procuratores fratris Lanfranki)

Fra Agostino

Fra Bartolo

Fra Bencivenne

Fra Bentivoglio

Fra Benvenuto

Fra Berardo

Fra Bernardino

Fra Bonagiunta

Fra Bruno

Fra Crescenzo

Fra Deotacomando

Fra Grazia

Fra Grimaldo

Fra Guidone

Fra Mainetto

Fra Marco

Fra Martino

Fra Nicolò

Fra Oddone

Fra Rainaldo

Fra Salimbene

Fra Tornabene

Fra Uguttione

Fra Ventura

 

CRONOLOGIA DEI FATTI

7 luglio 1256

Fra Giovanni, priore e rettore della chiesa di S. Spirito o S. Caterina di Ponte Nuvole, cede al vescovo la chiesa di S. Spirito (o S. Caterina) e la chiesa di S. Giovanni di Mortaia in cambio del terreno in città per costruirvi un convento e una chiesa. Con il consenso di fra Lanfranco, priore generale. Sono presenti fra Finocchio, fra Marco, fra Bentivoglio.

Il fatto che il frati cedano due chiese mi pare significhi che le congregazioni agostiniane presenti a Città di Castello fossero due. Escludendo i Toscani, i quali, dal capitolo del 1250 e dalla storia seguente non avevano mai avuto una presenza in questo luogo, si può dedurre che si tratti di Giamboniti e Brettinesi.

 

8 luglio 1256

* Il Vescovo Pietro prende possesso della chiesa di S. Spirito alla presenza di fra Giovanni, priore, e di altri 19 frati.

* Così pure lo stesso giorno il Vescovo prende possesso del mulino dei frati, della vigna, dell’orto e di un podere alla presenza di fra Bencevenne e fra Mainetto, fra Guidone e fra Salimbene.

* Lo stesso giorno il Vescovo prende possesso della chiesa di S. Giovanni de Mortaia e relativi beni alla presenza di fra Bencevenne e fra Mainetto.

 

11 luglio 1256

Il prete Rainerio, rettore della chiesa di S. Giovanni de Mortaia, rinuncia ai suoi diritti sulla medesima alla presenza di fra Bruno e fra Guidone.

Questo prete Rainerio, potrebbe essere il fra Rainerio citato spesso in questi documenti. Infatti la parola ‘prete’ potrebbe indicare solo ‘sacerdote’. Mi sembrerebbe strano che i frati cedano al Vescovo una chiesa di cui é ‘prete’ un sacerdote secolare.

 

11 luglio 1256

Dal convento di S. Giacomo di Savena in Bologna, il Generale fra Lanfranco nomina procuratori per la permuta dei beni fra Giovanni priore, e fra Finocchio

 

21 luglio 1256

Fra Giovanni e fra Finocchio, sindici et procuratores fratris Lanfranki, alla presenza di fra Crescenzo e fra Bencevenne, cedono ufficialmente le due chiese e tutti i rispettivi beni al Vescovo.

 

21 luglio 1256

Fra Finocchio presenta al Vescovo la lettera del Provinciale fra Matteo in cui autorizza la permuta dei beni. Sono nominati: fra Giovanni priore, fra Finocchio, fra Bonagiunta, fra Martino, fra Agostino, fra Mainetto, fra Crescenzo, fra Bencevenne e fra Deotacommando.

 

11 agosto 1256

Fra Finocchio, a nome del priore fra Giovanni, con la delega del generale fra Lanfranco e con l’autorizzazione del Provinciale fra Matteo, definisce di nuovo la cessione dei beni dei frati al Vescovo aggiungendo una ulteriore somma di denaro. Sono nominati fra Martino, fra Bonagiunta, fra Agostino, fra Grazia, fra Rainiero, fra Bencevenne, fra Crescenzio e fra Bernardino.

 

14 agosto 1256

Fra Agostino acconsente ai contratti stipulati con il Vescovo

 

Settembre 1256

Il Vescovo pone la prima pietra della chiesa e del convento agostiniano in città. Tra i testimoni il Provinciale fra Matteo, fra Martino e fra Finocchio