SANSEPOLCRO - SESTINO

 

   Nel 1780 il convento agostiniano di Sestino, non avendo più nemmeno un religioso, venne unito al convento del Borgo e poi soppresso dal Granduca. I beni di esso furono in gran parte venduti, altri donati, altri trasferiti al Borgo (tra questi due campane). Ma anche Pietro Leopoldo vi fece il suo affare. Egli prese per sé una tavola di Raffaello con la Visitazione. Voleva pagarla agli Agostiniani, ma gli eredi della famiglia Magi, che nel 1535 aveva donato il dipinto, pretesero per se il valsente e si misero a litigare con i frati e, come nel proverbio, irrisolta la vertenza tra i due litiganti, il Granduca si tenne l’opera d’arte senza pagare nessuno. Con le centinaia di scudi ricavati dalla vendita dei beni di Sestino, gli Agostiniani terminarono la loro chiesa che venne consacrata il 28 agosto 1785, da Mons. Costaguti.

   Ed eccoci al premio dei frati in questo mondo: si goderono la loro chiesa per poco più di 30 anni. Cacciati via dalla soppressione napoleonica del 1808-1810, se n’andarono dal Borgo e non vi tornarono più. Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, tornarono i Conventuali, i Servi di Maria, ma degli Agostiniani (allora in grave decadenza) non ne tornò neppure uno. Commenta l’Agnoletti: “Ne avevano avuto abbastanza!”. Il vescovo Costaguti affidò la parrocchia di S. Agostino ai Servi di Maria, l’Ordine al quale egli stesso apparteneva, riservandosi l’approvazione dei religiosi che sarebbero stati assegnati all’ufficio di parroco.

   Si può ricordare che la parrocchia di S. Agostino nel 1785 contava 119 famiglie con 432 persone. I Servi di Maria hanno continuato nel loro servizio fino al nostro secolo. Nel 1850 la chiesa fu restaurata e nel 1857 si fecero nuove campane. Oggi il servizio religioso nella chiesa di S. Agostino, non più parrocchiale, è affidato al clero secolare. Tra il 1957 ed il 1963 vennero rifatti il pavimento, la balaustra di marmo e la fenestratura, ma con telai in ferro. In questi ultimi anni è stata intrapresa una indilazionabile opera di restauro di notevole mole: rifacimento completo del tetto, consolidamento delle strutture portanti con tiranti in acciaio e iniezioni di malte speciali, intonacatura esterna e ripulitura degli elementi di pietra. Dopo quattro anni di chiusura la chiesa è stata riaperta al culto il 13 aprile 1991.