AGOSTINIANI SCALZI

da Provincia Palermitana, ASV, CSR, Relationes, 6, ff. 11-12v, 14v.

 

RELATIONE DELLO STATO DEL MONASTERIO SEU CONVENTO DI SANTA RESTITUTA DELLA CITTÀ DI MESSINA DE PADRI SCALZI DI SANT’AGOSTINO, CALCULATA

HOGGI PRIMO DI MARZO 1650 PER ORDINE DI NOSTRO SIGNORE PAPA INNOCENTIO X.

 

Il monasterio seu convento di Santa Restituta dell’Ordine dei Padri Scalzi di S. Agostino, situato nella città di Messina dentro le mura della città, in strada publica, fu fondato et eretto nell’anno 1611, con consenso et autorità dell’Ill.mo et Rev.mo Pietro Ruiz Arcivescovo della sopradetta città di Messina. Ci fu data detta chiesa di Santa Restituta da certi fratelli congregati in detta chiesa che all’hora era un oratorio con una sola cappella, del quale hoggi non vi è nessun vestigio, con le sudette clausole et patti, quali di comune consenso hoggi non praticandosi si dicono di passaggio, cioè: che la detta chiesa sempre ritenesse il titolo di Santa Restituta, che in detta chiesa o altra che fabricassero li Padri, potessero detti fratelli fare la sepoltura, che detta chiesa non si possa concedere ad altra Religione; li fratelli poi di detta Congregatione erano obligati dare doi cavisi d’oglio ogni anno per la lampada del SS.mo Sacramento, due rotola di cera bianca ogni anno, quali patti come s’è detto non si praticano. Si trovano in detto convento doi corridoi, uno di fabrica vecchia dove vi sono ventidue celle seu cammere, et un altro novo nel quale al presente solamente vi sono otto cammere, sotto del quale vi è il refettorio, dispensa et altri officini; vi è anco un giardino dentro il claustro consistente in perguli, ortagi, arangi et altri frutti che rendino alli Religiosi nelle sopradette cose scudi venticinque l’anno, dedutte le spese che ci vogliono, scudi 25. Vi è la chiesa con sette altari, seu cappelle con cinque confessionarij al presente, essendo il luogo destinato per altri tre confessionarij. Si avertisce che tanto la chiesa, quanto il convento sono in fabrica. Al presente vi habitano novi Sacerdoti Professi, cioè:

Sacerdoti:

P. Marcello di S. Domenico, nativo della terra di S. Marco, Diocesi di Messina, al presente Priore

P. Niccolò di Gesù, di Messina, Sottopriore

P. Carlo dell’Assunta, di Messina

P. Leonardo della SS.ma Nuntiata, di Messina

P. Spirito di S. Restituta, di Messina, Maestro dei Professi

P. Giovanni Paolo di Gesù, di Messina, Lettore di filosofia

P. Angelo della Madre di Dio, della terra dell’Itala, Diocesi Archimandritale di Messina

P. Placido della Croce, di Messina

P. Isidoro del SS.mo Sacramento, di Messina

Chierici Professi:

Fra Michele dell’Assunta, messinese

Fra Paulino di Santa Maria, messinese

Fra Francesco dell’Ascensione, messinese

Fra Rafaele della Presentatione, messinese

Fra Macario di S. Agnese, messinese

Fra Guilelmo di S. Pietro, messinese

Frat’Alessio di S. Paulo, messinese

Fra Claudio di S. Cristina, messinese

Fra Mario di S. Oliva, messinese

Laici seu Conversi Professi:

Fra Matteo di S. Maria della terra di Mineo, Diocesi di Siracusa

Fra Bernardo dello Spirito Santo, della terra di Savoca, Diocesi Archimandritale di Messina

Fra Luca della Resurretione della terra d’Alì, Diocesi Archimandritale di Messina (1)

Frat’Antonio di Sant’Orsola, di Messina

Fra Columbo dello Spirito Santo, della terra chiamata Piana dei Greci, Diocesi di Monreale

Fra Vittorio di S. Giuseppe, di Palermo

Fra Spirito di S. Giovanni Evangelista della terra del Salice, Diocesi Archimandritale di Messina

Fra Innocentio della Purificatione, della città di Reggio in Calabria

E benchè al presente vi sono solamente ventisei Religiosi, nulla di meno, a nostro giudizio, giudichiamo che in detto convento vi possono stare commodamente, secondo il nostro istituto, trenta Religiosi.

 

Possiede detto convento una vigna, dalla quale il convento ne ha di frutti come vino, et foglie di celso alla somma di scudi dodici franchi l’anno, pagandosi sopra detta vigna per censo perpetuo scudi quattro e tarì quattro l’anno e per acconciarsi si pagano scudi tredici e tarì otto l’anno scudi ………………………. 12

Item possede il convento una potega dentro la città dalla quale ne rivaca scudi cinque l’anno ….…….. 5

Item una casa in un casale vicino Messina chiamato Pistuma, la quale rende scudi doi l’anno .……….. 2

Item un legato di mille doicento cinque scudi, per una volta tanto, lasciatoci dalla bona memoria del Pietro del SS.mo Sacramento, frate nostro, quale si deve pagare dagli heredi di detto Padre che sono, maritali nomine Don Tomaso Barrili et come herede donna Nicolina Caprì et Barrili, quali denari si dovevano dare a ragione di scudi doicentocinquanta l’anno e si dovevano spendere nel modo che segue, cioè: scudi dodici et tarì sei l’anno per l’infermaria, scudi dodici et tarì sei l’anno per la libreria, scudi venticinque l’anno per la sacristia et il rimanente per fabricare il convento; et non potendosi riscotere a tempo debito detti denari sono arrivati alla somma predetta di scudi mille doicento cinquanta, quali si devono spendere per eseguirsi la mente del testatore nel modo che siegue, cioe: scudi cinquanta per la libreria, scudi cinquanta per l’infermeria, et scudi doicento per la sacristia et scudi novicento per la fabrica del convento.

Item da un tale di Mollica possiede un legato, per una volta tanto, di scudi venticinque.

Item un altro legato di Silvestro Benincasa di scudi dodici et tarì sei, una volta tanto.

Item dalla città di Messina per le franchezze scudi cinquanta l’anno ………………………………… 50

Item dall’istessa città per elemosina di vestiario, scudi cinquanta l’anno …………………………….. 50

Item per elemosine di messe, che vengono ordinariamente, scudi centoventicinque l’anno ………… 125

Si avvertisce che per ogni messa riceve il convento un tarì di moneta siciliana

che sarebbono otto baiocchi di moneta romana.

Item con li morti e sepoltura, scudi quindici l’anno…………………………………………………… 15

Item in tanta cera per elemosina cercata scudi trentatre l’anno ….……………………………………. 33

Item per elemosina cercata di pane, scudi trecento cinquanta l’anno ………………...……………… 350

Item per elemosine straordinarie, scudi cento l’anno ………………………………………………… 100

Item dal campo scudi cinquanta l’anno, quali si riceveranno

di qua a doi anni, dovendosi dare in questi doi anni alli legatarij …….……………………………….. 50

Item sudetto monasterio ha di pesi susseguenti, videlicet: una messa cantata l’anno, primo et secondo vespro cantato il giorno di S. Filippo Neri in perpetuo per la vigna sopradetta, lasciataci dal quondam Di Zipeda. Item una messa la settimana in perpetuum per l’entrata lasciataci dal quondam Di Alias sopra l’entrata del campo già sopradetta.

Item a D. Antonino Schiavone per bolla redimibile, scudi ventidoi et tarì sei l’anno ……..…………. 22.6

Item per vitto e cose necessarie per ciascheduno Religioso, scudi trentacinque l’anno ……………… 35

Item per vestiario di ciascheduno Religioso, scudi dieci l’anno ……………………………………… 10

Item per viatici, tanto di Capitoli quanto per altri, scudi trenta l’anno ……………………………….. 30

Item per spese straordinarie appartenenti al convento et sue officine, scudi trenta l’anno ………….... 30

Item per la sacristia e sacra suppellettile come cere, oglio,

vini, hostie, et simili cose scudi novanta l’anno ………………………………………………………. 90

Item per l’infermeria cioè galline, carne, e simili cose, scudi quaranta l’anno ……………………….. 40

Item per vino, scudi cento l’anno …………………………………………………………………….  100

Item per oglio, scudi quarantacinque l’anno …………………………………………………………..  45

Item per legna, scudi venticinque l’anno ……………………………………………………………… 25

Item per pietanza, scudi doicento l’anno …………………………………………………………….. 200

Item per fabrica, scudi cinquanta l’anno ………………….……………………………………..……. 50

 

Noi infrascritti, col mezzo del nostro giuramento, attestiamo di haver fatto diligente inquisitione et recognitione dello stato del monasterio sudetto, e che tutte le cose espresse di sopra, e che ciascheduna di esse sono vere et reali et che non habbiamo tralasciato d’esprimere alcuna entrata o uscita o peso, del convento seu monasterio che sia pervenuto alla nostra notitia. Et in fede habbiamo sottoscritto la presente di nostra propria mano e segnata col solito sigillo, et questo il dì e l’anno come di sopra.

Io Fra Marcello di S. Domenico, Priore del sudetto convento, confermo ut sopra

Io Fra Carlo dell’Assunta, Vicario, confermo ut supra

Io Fra Spirito di Santa Restituta, Maestro dei Professi, confermo ut supra

Io Fra Giovanni Paolo di Giesù, Lettore di filosofia, confirmo ut supra

 

Locus + Sigilli

 

Nel testo dell’A.S.R. non compaiono le firme ma soltanto cinque segni di croce.

 

(1) Nel testo dell’A.S.R. il nome indicato è Luca della Presentazione.