AGOSTINIANI SCALZI
da Provincia
Palermitana, ASV, CSR, Relationes,
6, ff. 25-27v, 28v.
RELATIONE
DELLO STATO DEL MONASTERIO DI S. MARIA DEL BELVEDERE
DELLA
TERRA DELLA GIBELLINA DEL REGNO DI SICILIA.
Il monasterio delli Frati Scalzi dell’Ordine di S. Agostino
nella terra della Gibellina del Regno di Sicilia, Diocesi di Mazara, è fuori ma
alquanto vicino dell’habitato et in publica strada. Fu fondato et eretto l’anno
1619 dal quondam Don Antonio Morso Marchese e padrone di detta terra col consenso
et autorità dell’Ill.mo Mons. Rev. Marco La Cava all’hora Vescovo di Mazara. Ha
la chiesa sotto il titolo et invocatione di S. Maria del Belvedere. Il sudetto
monasterio è di struttura quadrangolare e claustrato et al presente tiene doi
dormitorij, uno fornito di tutto punto, et un altro che vi vole non molta spesa
per fornirsi, ha molte stanze quali servono per portaria, foresteria, dispensa,
communità, antirefettorio, refettorio, anticucina, cucina e molte altre stanze
per riposto di robbe et uso de i frati, e di sopra tiene dodici celle a lamia
fornite di tutto punto. Nel detto monasterio al presente vi habitano sei Padri
Sacerdoti e quattro Fratelli Conversi, cioè:
Sacerdoti:
Il P.re Bernardo Maria di S. Vito, nativo della città
di Mazara, Priore
Il P. Carlo di S. Agata, Sottopriore, della città di
Castrogiovanne
Il P. Stefano di S. Bonaventura, della città di Palermo
Il P. Gabriele di S. Antonio, della città di Trapane
Il P. Timoteo dell’Assunta, della città di Trapane
Il P. Gregorio di S. Andrea, della città di Palermo
Conversi:
Fra Carlo di S. Catarina, della città di Trapane
Fra Tomaso di S. Matteo, della terra della Gibellina
Fra Salvatore di S. Maria dei Soccorso, di Castelmare
Fra Antonio del S.mo Sacramento, della città di Trapane
Possiede terreno lavorativo nel sito del monastero di misura sei tumuli
incirca, nel quale si suol seminare grano doi anni si et uno no; e,
raguagliata l’entrata di sei anni precedenti e detratti li casi di
grandini,
sterilità et altri fortuiti, si calcula che rende, li doi anni che si
semina,
salmi dodici di grano, quali ripartiti in tre anni, si può far conto di
salme
quattro, quale, redotte in moneta, un’anno per l’altro, rendono scudi
venti ………………… 20
Item possiede un’orto et un giardino d’alberi fruttiferi di diverse sorte
con i suoi passeggi, pergoliti a torno e sua pischiera, quale detratte
le sterilità
dei tempi, per come sopra rendono, un anno per l’altro, scudi
venticinque ………………… 25
Item una vigna nel sito del monasterio quale, raguagliata l’entrata di
sei anni
come sopra e detratti li casi di grandini, sterilità, rende, un anno
per l’altro,
botte dieci di vino, seu barili centoventi, quali in moneta sono scudi
sessanta……………… 60
Item ha d’entrata annuale dall’università di
detta terra scudi centoventicinque per obligo perpetuo ……………………………………..
125
Item per un legato ha d’entrata ogni anno scudi doi e giuli
cinque per agiuto della lampada del SS.mo Sacramento …… ……………………………… 2.5
Item elemosine di messe manuali franche celebrate ogni dì
dalli Padri della famiglia, dedutti però l’oblighi delle messe
per li nostri frati defonti et altro che potesse occorrere, raguagliando
l’anni come sopra, un’anno per l’altro, scudi centocinquanta
……………………………… 150
Item suol cavare d’obventioni et elemosine incerte ma consuete da
diversi benefattori pane, vino, oglio, carne, tonnina, cacio, tela, et
altre cose e denari che, riducendo il tutto a moneta e raguagliando
gli anni come sopra, si calcula che ascendino, ogni anno, a scudi
quattrocento …………… 400
_____________
Scudi 782.5
All’incontro il sudetto monasterio non ha obligo nessuno, nè peso di
messe manuali,
nè di mese, nè di settimane, nè debito d’annue prestationi, nè
contributioni.
Si suole fabricare ogn’anno in detto monasterio per ordinario con
l’elemosine delli Signori padroni di detta terra quali sono devotissimi
et nostri amorevoli, e d’altri benefattori e denari del monasterio da
circa
scudi sessanta e si spera tra pochi anni, col favore divino, portarlo a
fine …………………. 60
Item per la sacrestia e sacra suppellettile cere, oglio, vino, hostie e
festività della chiesa suol spendere, un anno per l’altro, scudi
venticinque ….…………….. 25
Item ha di spesa ordinaria di vitto, comprendendo il grano, vino,
frutti,
foglia et altre cose raccolte ne i beni del monasterio, a ragione di
scudi
quaranta cinque per ciascuna bocca, in tutto scudi
quattrocentocinquanta………………… 450
Item per vestiario di Religiosi a scudi dieci per ciascheduno
Religioso, scudi cento ….….. 100
Item per l’infermeria, un anno per l’altro, scudi dieci
……..……………………………….. 10
Medici e barbieri l’habbiamo per amore d’Iddio.
Item per viatici, tanto per occasione de Capitoli Generali, quanto per
li frati
quando sono mandati da un convento a un altro, un anno per l’altro,
scudi dodici ………… 12
Item per le spese delli Superiori quali visitano ogni anno li conventi,
scudi cinque ……..….. 5
Item per le spese di due mule quale tiene il monasterio per
le cerche et altre necessità, un anno per l’altro, scudi diciotto
……………………………… 18
Item per doi garzoni per servitio del monasterio,
vigna e giardino, un anno per l’altro, scudi cinquantadoi……………………………………
52
Item per li spesi della vigna, terreno e giardino, un anno per l’altro,
scudi ventiquattro …… 24
Item per le spese strordinarie come letti, coperte et altri mobili di
casa,
vasi e robbi di tavola e di cucina e simili, un anno per l’altro, scudi
trentasei……………… 36
Noi infrascritti, col mezzo del nostro giuramento, attestiamo d’haver
fatto diligente inquisitione e recognitione dello stato del monasterio sudetto
e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere e reali e che
non habbiamo tralasciato d’esprimere nessuna entrata, o uscita, o peso del
medesimo monasterio che sia pervenuto alla nostra notitia. Et in fede habbiamo
sottoscritto la presente di nostra propria mano e segnata con il solito
sigillo, questo dì primo di marzo 1650.
Fra Bernardo Maria di S. Vito, Priore indegno
Fra Carlo di S. Agata, Sottopriore
Fra Stefano di S. Bonaventura
Locus + Sigilli
Relatione dello stato del monasterio di S. Maria de Belvedere della
terra della Gibellina del Regno di Sicilia
Nel testo dell’A.S.R. non
compaiono le firme dei relatori ma soltanto tre segni di croce. Inoltre manca
il sigillo.