CONGREGAZIONE DI CENTORBI,
Sommarii dei Revisori
Convento di S.
Maria Artisina di Castrogiovanni, ASV, Relationes,
6, ff. 67-68v.
[CASTROGIOVANNI
- S. MARIA DELL’ARTISINA E S. SOFIA]
Il monasterio di S. Maria sotto il nome dell’Artisina dell’Ordine dei Padri Romitani di S.to Agostino della Congregatione di Sicilia detta di Centorbi, fu prima situato nel fego dell’Artisina in campagna distante dalla città di Castrogiovanni miglia otto, concesso dal quondam Ferdinando Grimaldi, barone di detto fego, alli 1604, con licenza et autorità dell’Arcivescovo di Messina di cui era Diocesi detto fego. Fu doppo detto monasterio trasferito e traslato nella città di Castrogiovanni, nella chiesa di S.ta Sofia, luogo contiguo con detta città, con licenza et autorità del Vescovo di Catania, della cui Diocesi è detta città, come appare per lettere date in Catania ali 18 di settembre 1642. Ha la chiesa sotto il titolo et invocatione di S. Maria dell’Artisina e di S.ta Sophia. È di struttura cioè larga palmi numero 26, lunga palmi numero 70, alta palmi numero 20; celle dove habitano detti frati numero cinque; ciascheduna è larga palmi numero 12; di più vi sono altre sei stanze per servitio del monasterio. L’anno 1642, con l’autorità del P. Geronomi da Linguagrossa, all’hora Vicario Generale di detta Congregatione, vi fu prefisso il numero di otto Religiosi Professi, e di presente ve ne habitano di famiglia per alcuni impedimenti Sacerdoti numero dui, Chierici uno, Laici Professi numero dui, cioè:
Sacerdoti:
Frate Antonino Manfrida, da Caccamo
Frate Carlo Di Carlo, da Regalbuto
Chierici:
Frate Antonio Muscotto, da Caccamo
Laici Professi:
Frate Agostino D’Anna, da Castrogiovanni
Frate Agostino Ciotta, da Calascibetta
Possede detto
monasterio,
nel sopradetto fego dell’Artisina,
una chiusa di terra lavorativa di salme
quattro, dove vi sono molti
albori fruttiferi dalli quali se ne cavano,
un anno per l’altro, scudi quaranta ……………………….. 40
Item possiede una vigna, quale rende ogni
anno scudo uno …………………………………………. 1
Item possiede un horto per servitio di detto monasterio
nella città, confinante con esso, di misura tummina tre.
Item suol cavare d’obventioni et elemosine
incerte ma consuete da diversi benefattori
e dall’università il vitto, carne, oglio,
cera, denari, parte per elemosine e parte
per messe manuali, suppellettile, necessità
per la chiesa e sacrestia secondo
l’occorrenza, e necessità che occorre in
detto monasterio, per ogni anno scudi cento …………… 100
Item suol cavare d’elemosine di cerche
consuete a suo tempo,
cioè frumento, lana, formaggio per ogni anno scudi
venti ………………………………………… 20
All’incontro
il detto monasterio ha per spesa ordinaria di vitto, oglio, cera et altre
cose necessarie, non essendo sufficienti le
suddette elemosine, per ogni anno scudi ………………10
Item per spesa di fabrica o nova struttura, o
di resarcimenti di chiesa
e sacrestia, come anco del monasterio, un’anno
per l’altro, scudi quindici ………..……………… 15
Item per vestiario e scarpi per li sudetti
cinque Religiosi,
ciascheduno scudi cinque per ogni anno, in
tutto scudi venticinque ………………………………. 25
Item per viatici, tanto per occasione dei Capitoli, quanto per
altri bisogni della Congregatione, un anno per l’altro, scudi cinque …..…………………………… 5
Item per le spese vittuali, procurationi in
occasione
di visite dei Superiori, un anno per l’altro,
scudi tre ……………………………………………….. 3
Item per medici e medicine e cirurgici e barbieri, il monasterio l’ha per elemosine.
L’introito ascende alla
somma di scudi
L’exito ascende alla somma
di scudi […]
Noi infrascritti, col mezzo del nostro
giuramento, attestiamo d’havere fatto diligente inquisitione e recognitione dello
stato del monasterio sudetto, e che non habiamo tralasciato di esprimere alcuna
entrata, o uscita, o peso del medesimo monasterio che sia pervenuto alla nostra
notitia. Et in fede habiamo sottoscritto la presente di nostra propria mano e
segnata col solito sigillo, alli 12 di marzo l’anno 1650.
Frate Antonino Manfrida da Caccamo, Vicario
confirmo come sopra
Fra Carlo Di Carlo di Regalbuto, deputato,
confirmo come sopra
Fra Antonio da Caccamo, deputato, confirmo
come sopra
Locus + Sigilli
Relatione alla Em.ma Sacra Congregatione di
Cardinali per il monasterio delli Padri Reformati di S. Agostino della città di
Castrogiovanni.