AGOSTINIANI SCALZI
da Provincia
Palermitana, ASV, CSR, Relationes,
6, ff. 43-45v, 46v.
RELATIONE
DELLO STATO DEL MONASTERIO DI S. AGOSTINO
DELL’ORDINE
DELLI FRATI SCALZI DELLA TERRA DI CAMMARATA DI SICILIA
Il monasterio delli Frati Scalzi dell’Ordine di S.
Agostino della terra di Cammarata del Regno di Sicilia, Diocesi di Girgenti, è
fuori, ma molto propinquo all’habitato, et in publica strada. Fu fondato et
eretto l’anno 1627 dall’Ecc.mo Signore D. Francesco Branciforti, Duca di S.
Giovanni e padrone di detta terra, col consenso et autorità dell’Ill.mo Mons.
D. Francesco Trajna, Vescovo di Girgenti. Ha la chiesa sotto il titolo et
invocatione di S. Agostino. Tiene molta fabrica con haver dato principio ad una
nova chiesa di molta capacità, qual è a buon termine. Ha un dormitorio molto
lungo con dodeci celle al presente, sua portaria, sacristia, dispensa,
antirefettorio, anticucina, cucina, forestaria, communità et altre stanze per
riposto di robbe e commodità de i frati. Nel detto monasterio al presente
v’habbitano di famiglia sei Padri Sacerdoti e sei Fratelli Conversi et un
garzone:
Sacerdoti:
Il P. Agostino dell’Assunta, Priore, della città di
Messina
P. Antonino del SS.mo Sacramento, Sottopriore, di
Cammarata
P. Daniele di S. Vito, Xiortinese
P. Bonaventura di S. Agostino, di Cammarata
P. Casimiro di S. Francesco, di Cammarata
P. Guglielmo di S. Agostino, di Cammarata
Conversi:
Fra Diego di S. Ninfa, di Cammarata
Fra Luca del SS.mo Crocifisso, di Mussumeli
Fra Cirino della Natività, di Caltanissetta
Fra Fulgentio di S. Agostino, di Girgenti
Fra Paulo di S. Filippo Neri, di Salemi
Fra Girolamo di S. Rosalia, di Cammarata
fratello Matteo, garzone
Possiede un giardino et orto pieno d’alberi fruttiferi di diverse
sorte, con suoi passeggi, acquacorrente e pergoliti a torno, quale, raguagliata
l’entrata e spesa di sei anni precedenti, detratti li casi di grandini,
sterilità et altri fortuiti, si calcula che rende, un anno per l’altro, scudi
quaranta ……………………….. 40
Item habbiamo dall’Ecc.mo Sign.re Duca padrone, per atto pubblico
in perpetuum, la
pietanza della carne, una botte di vino, un cantaro
d’oglio, un cantaro di cacio e venti rotula o libre cinquanta di cera
lavorata ogni anno che, in moneta, ascendono a scudi centosedici l’anno
…….……………… 116
Item elemosine manuale franche di messe celebrate ogni dì dalli
Padri della famiglia, detratti tutti gli oblighi e le messe, quale
sogliono
applicarsi per li nostri frati defonti et altro che potesse occorrere,
raguagliando gli anni come sopra, un anno per l’altro, scudi
centocinquanta ………………… 150
Item sul cavare d’obventione et elemosine incerte ma consuete, da
diversi benefattori:
pane, fromento, vino, oglio, carne, caio, ova, pesce, tonnina, legumi,
lino, tela, lana,
et altre cose e denari che, riducendo il tutto a moneta e raguagliando
gli anni come
sopra, si calcula che ascendono, un’anno per l’altro, a scudi
trecentottanta…………………… 380
Item possiede pecore numero centosettanta quale tuttavia
ogni anno si vanno moltiplicando e, detratte ogni spesa e le
mortalità, si calcula che fruttino, un’anno per l’altro, scudi
trenta……………………………… 30
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Sc. 716
All’incontro il sudetto monasterio ha peso di due messe la settimana in
perpetuo, ch’ogn’anno sono messe cento quattro, et anco gli oblighi occurrenti
per li nostri frati defonti, quale messe già sono tutte detratte dal numero
delle messe quotidiane quale vengono celebrate dalli Padri della famiglia, et
per entrata delle sopradette messe, due la settimana, habbiamo li scudi
centosedici quali ci dona il Signore Duca, padrone della terra, in carne, vino,
cera ut supra. Et per ogni messa si suol richiedere d’elemosina almeno tarì uno
che in moneta romana sono baiocchi otto.
Per risarcimenti, così della chiesa, come del convento, un anno per
l’altro, scudi quattro ……….. 4
E rispetto al compimento della fabrica del monasterio depende
dall’elemosine
che Nostro Signore Iddio ci manderà; però per adesso tenemo un
casamento, quale
ci fu lasciato da un nostro devoto, di prezzo di doi centocinquanta
scudi in circa,
con facoltà di venderlo e farne tanta fabrica, insino al presente non
s’ha trovato
compratore et il monasterio per l’interim ne percepisce li
frutti dell’appigionamenti.
Rispeto alla chiesa speramo in breve sarà per esser fornita di tutto
punto, stante un legato che c’è
stato lasciato, di scudi trecentoventi, da quel signore che cominciò la
fabrica di detta nova chiesa.
Item per la sagrestia e sacra suppellettile, cere, oglio, vino,
hostie, e per le festività della chiesa, un’anno per l’altro, scudi
trenta ………………………….. 30
Item ha di spesa ordinaria di vitto comprendendo il grano, vino, oglio,
pane,
carne, cacio, legumi, lana, et altre cose simili dalle cerche a
raggione di scudi
quarantacinque per ciaschuna bocca, in tutto sono scudi
cinquecentoquaranta ……………….. 540
Item per vestiario dei Religiosi, a scudi dieci per ciascheduno
Religioso, scudi centoventi ….. 120
Medici, medicine e barbieri l’habbiamo per amor d’Idio.
Item per mutatione delli frati quando sono mandati da
un convento a un’altro, un’anno per l’altro, scudi cinque
…….…………………………………. 5
Item per viatici, tanto per occasione dei Capitoli Generali, quanto
per le visite che fanno li Superiori ogni anno, scudi quattordici
………………………………... 14
Item per le spese strordinarie come letti, coperte, et altri mobili di
casa,
vasi e robbe di tavola e di cucina e simili, un anno per l’altro, scudi
trenta ……………………. 30
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Sc. 743
Noi infrascritti col mezzo del nostro giuramento attestiamo d’haver
fatto diligente inquisitione e recognitione dello stato del monasterio sudetto
e che tutte le cose espresse di sopra e ciascuna di esse sono vere e reali e
che non habbiamo tralasciato di esprimere alcuna entrata, o uscita, o peso del
medesimo monasterio che sia pervenuta alla nostra notitia. Et in fede habbiamo
sottoscritto la presente di nostra propria mano e segnata col solito sigillo,
questo dì 4 di marzo 1650.
Fra Agostino dell’Assunta, Priore
Fra Antonio del SS.mo Sacramento, Sottopriore
Fra Guilelmo di S. Agostino
Locus + Sigilli
Relatione dello stato del monasterio di S. Agostino dell’Ordine delli Scalzi
di S. Agostino della terra di Cammarata di Sicilia.
Nel testo dell’A.S.R. non
compaiono le firme dei relatori ma soltanto tre croci. Manca il sigillo.