Vita del Servo di Dio Fra Mansueto
Fra Mansueto, Religioso Agostiniano e Servo di Dio, nacque a Noto il 22
febbraio 1599 e fu battezzato con il nome di Nicolò Mazzara. Fu tra i primi
frati del convento della Rocca. La sua testimonianza di vita si impose
all’attenzione di tutti per le virtù della pazienza, della pietà e della
penitenza. Nella professione dei voti religiosi gli fu dato il nome di Mansueto
e tate fu anche per la sua condotta di vita. Devoto della Madonna della Grazia
detta “La Reale”. I suoi Confratelli negli atti del convento, così lo
descrivono: “Uomo
umile e di grande astinenza, di santa vita ed illustre per i miracoli, emulò
nello spirito profetico il fondatore Sant’Agostino”. La sua fama di
santità si diffuse a tal punto che giornalmente molti si recavano alla chiesa
di Santa Maria La Reale, dove ancora oggi si trovano le sue spoglie, per
chiedere la sua intercessione. La tradizione popolare riferisce che, con la sua
preghiera, avrebbe fermato un grosso masso che, dalla montagna sovrastante la
borgata della Rocca, sarebbe precipitato se il Religioso non avesse chiesto
l’intervento divino. Dopo la morte la sua cella divenne una cappella dove
venivano celebrate sante messe. La sua prodigiosa immagine, ancora oggi
custodita nella chiesa di Santa Maria La Reale, veniva portata in processione
per le vie della Rocca e molti fedeli, rivolgendosi a lui, per la sua intercessione,
ottenevano grazie. Per tale fama l’Arciv. di Monreale Giuseppe Papardo, che
aveva ricevuto una lettera datata il 18 novembre 1876 dall’allora parroco Padre
Luigi Passaro e dai fedeli della parrocchia, avviò presso la Santa Sede, il
processo perché fosse riconosciuto “Venerabile”. Fra Mansueto, morì santamente
nel convento di Santa Maria La Reale il 3 febbraio del 1669. Per mantenere vivo
il suo ricordo, il 26 novembre 2001, su richiesta del Priore Padre Franco
Bidera, e della Comunità religiosa agostiniana, l’Arciv. di Monreale Mons. Pio
Vittori Vigo, fece riesumare le spoglie del Servo di Dio, per essere collocate
in un’apposita cappellina all’interno della chiesa, dove i fedeli, ancora oggi,
possono recarsi a venerarlo e chiedere la sua intercessione presso Dio.