C. CASTELLANI, Gli insediamenti agostiniani della Puglia meridionale, Galatina 1988

Il Convento agostiniano di Maruggio

 

Il  Convento di Maruggio era dedicato a S. Nicola e nel 1583 risulta in stato di estrema indigenza come quello di Casalnuovo. Stando ad alcune testimonianze riportate nella relazione del 1650 il convento sarebbe stato fondato intorno al 1580 “havrà da 70 e più anni che fu fondato” e provvisto di quattro frati con l’obbligo per l’Università di corrispondere 20 ducati: tale somma però non venne mai versata in quanto si stanziarono inizialmente solo due frati, anche se, come si vedrà più avanti, il numero dei frati raggiunse le otto Unità. Infatti nel 1599 la famiglia del convento era così costituita: M. Fra Simpliciano da Monte S. Sabino, Vicario del Provinciale, Fra Virgilio da Melfi, Priore per il secondo anno, Fra Cornelio da Bitonto, Frate Andrea da Monte S. Sabino, Fra Leonardo da Melfi e Fra Nicola da Bari; poi vi erano due professi: Fra Gregorio e Fra Pietro Paolo ambedue da Monte S. Sabino. Il Capitolo aveva inoltre destinato Fra Agostino da Venosa al convento di Venosa e Fra Benigno da Montescaglioso a quello di Casalnuovo. Nel 1602 fu Priore Fra Agostino da Giovinazzo. Nel 1646 fu confermato Priore Fra Simpliciano da Melpignano mentre il Capitolo provinciale del 1647 elesse Priore Fra Aloisio da Montescaglioso. Dal definitorio del 1649 riuscì eletto per un biennio Fra Marco Antonio da Lecce. Nel 1650 erano presenti quattro frati “con l’occasione di una Divotione di S. Vito”, ma le condizioni di povertà non si erano attenuate (“accomodandosi -recita la Relazione- con la povertà al meglio che possono”); Priore era Fra Marco Antonio della Vecchio da Lecce, poi Fra Tommaso da Brindisi, Fra Angelo da Maruggio e Fra Giuseppe da Lecce.  Nel 1651 era Priore Fra Nicola da Manduria. Il Capitolo intermedio celebrato in Lecce nell’aprile del 1652 elesse Priore Fra Tommaso da Melpignano, ma nello stesso anno il Convento di Maruggio, insieme ad altri quattro della Provincia di Puglia, venne soppresso; nel Capitolo intermedio del 1654 fu stabilito che i 20 ducati che si esigevano dal Convento di Maruggio fossero ripartiti tra gli altri conventi e che i beni mobili di carattere non religioso (“bona mobilia profana”) fossero venduti dal Priore di Casalnuovo cui era stato consegnato un inventario dei beni stessi.