La Provincia Ligure-Lombarda-Piemontese

di P. Raffaele Bracco

   Per esprimere meglio anche nel nome e legare meglio il presente con la storia del passato, la Provincia Ligure ha assunto il nome religioso di “Provincia Ligure-Lombarda”. Nel Catalogo Generale del 1963 essa occupa il tredicesimo posto fra tutte le Province dell’Ordine, l’ultimo fra le sette Province Italiane. Come anno di fondazione le é stato assegnato il 1473, perché derivazione della Congregazione di Genova, la quale risale a sua volta in linea diretta alla Provincia di Lombardia.

   La Provincia di Lombardia era costituita dai Conventi (1) che appartenevano alla Congregazione di S. Giovanni Bono, detti Giamboniti; negli antichi cataloghi era la prima dell’Ordine. A tale primato se ne aggiunse un altro di maggior dignità nel 1331, quale “custode” del Sepolcro del S. Padre Agostino in Pavia (unitamente e alla pari con i Canonici Lateranensi), per merito precipuo del grande Generale Fra Guglielmo Amidani di Cremona (1326-1342).

   La sede della Provincia di Lombardia era presso il Convento di S. Marco di Milano, fondato nel 1254 dal Beato milanese Fra Lanfranco Settala, quand’era ancora Generale dei Giamboniti. Egli fu il primo Generale dell’Ordine, ed il principale promotore della “Grande Unione” del 1256, e del suo rapido incremento in tutta l’Europa. Morto nel 1268 a Milano, e sepolto nella sua chiesa di S. Marco, venne onorato con un monumento sepolcrale, che è attribuito al pisano Giovanni di Balduccio, lo stesso artefice, a quanto pare, dell’Arca monumentale di S. Pietro in Cieldoro a Pavia, datata 1362.

   Dalla Provincia di Lombardia ebbe origine la “Congregazione dell’Osservanza di Lombardia”, fondata a Crema nel 1439 dal Beato pavese Fra Giovanni Rocco Porzio. Aveva la sua sede nel Convento di S. Maria Incoronata di Milano (2).

   Apparteneva a questa Congregazione il Beato genovese Fra Gian Battista Poggi, che ebbe il titolo di “Predicatore”; eletto “Socio del Vicario”, Fra Agostino di Crema, nel Capitolo di Modena del 1468, essendo Priore del convento di S. Martino di Alessandria, nel 1471 partì con Padri e Professi per la fondazione in Pieve di Teco, dove aveva predicato la Quaresima, di una nuova Congregazione più austera, che sarà poi denominata “Congregazione dell’Osservanza di N. S. della Consolazione di Genova”, con sede ufficiale nell’omonimo convento di Genova; ma che dal nome del suo fondatore era detta comunemente la “Congregazione dei Battistini”.

   La fondazione di Pieve di Teco fu “autorizzata” da Sisto IV con la bolla “DevotionIs con stantia” del 18 settembre 1471, e “approvata” dal Priore Generale Fra Giacomo Dell’Aquila con Diploma del 22 maggio 1473, e “accettata” il 1° giugno 1482 dal Capitolo generale di Perugia, al quale partecipava anche il Poggi come Vicario e Capitolare, essendo Generale Fra Ambrogio Coriolano.

   Il titolo della Congregazione approvata dal Generale Fra Giacomo era: “Congregatio Sanctae Mariae de Consolatione, Ordinis Fratrum Eremitarum Sancti Augustini, de Observantia, de Pedemontis”. Il decreto del Capitolo di Perugia diceva esattamente così: “Item, attenta, prompta, humili, ac devota voluntate venerabilis patris Fr. Ioannis Baptistae de Podio Genuensis, qua se, fratres, Congregationem, at conventus novem, per eum erectos, et Domino famulantes sub regulari Observantia auctoritae S.mi D. N., et R.mi bonae memoriae Magistri Iacobi de Aquila olim Generalis, obtulit, praesentavit, dedicavitque, ac in perpetuum pollicitus est obbedientam et obsequium. Idcirco ipsum Fr. Ioannem Baptistam, Congregationis S. Mariae de Consolatione Vicarium, fratres eius, et conventus in gremio nostrae Religionis suscipimus et amplectimur; ac praefatae Congregationi omnes et singulas gratias, privilegia, et exemptiones concedimus, quibus ceterae nostrae Religionis Congregationes de Observantia potiri et gaudere solent”.

   La Congregazione di Genova raggiunse il suo massimo incremento nel sec. XVI; per merito del suo più grande figlio, il P. Fabiano Chiavari (m. 1559), Vicario della Congregazione, Procuratore dell’Ordine, Abate di S. Matteo, mantenne salda la disciplina e la sottomissione al Priore Generale, e i grandi Generali, Seripando di Napoli (1539-1551), e Cristoforo di Padova (1551-1569), le rilasciarono attestati pubblici di massimo gradimento.

   Forte di quella tradizione, con i suoi numerosi conventi (3) sparsi anche fuori dalla Liguria, fino a Viterbo e a Roma, arrivò abbastanza in buon ordine sino alla fine del sec. XVIII. La fine della Repubblica di Genova segnò anche la fine della Congregazione di Genova. Passata la tempesta napoleonica, con la restaurazione, e per merito personale del piissimo Re Vittorio Emanuele I, fedelissimo a Pio VII, e amicissimo del Ven. Menochio, risorse come “Commissariato” l’anno 1818. Ne fu nominato Commissario il P. Agostino Carabelloni, di Triora (Imperia), già Segretario Generale e poi Assistente Generale d’Italia. Undici anni dopo, nel 1829, la Congregazione di Genova fu trasformata in “Provincia Ligure-Pedemontana”, con quattro conventi in Liguria (Genova, Celle Ligure, Savona e Loano), e tre in Piemonte (Carmagnola, Cavallermaggiore e Cherasco). In seguito, con l’aggiunta del convento di Cagliari, prenderà il titolo di “Provincia Ligure-Pedemontana-Sarda”. Per la legge Rattazzi del 29 maggio 1855 furono chiusi i quattro conventi di Carmagnola, Cavallermaggiore, Cherasco e Cagliari; e il 7 agosto 1859 gli Agostiniani furono cacciati anche dal convento di Loano. Ristretta la Provincia nei confini della Liguria, con i conventi di Genova, Celle e Savona, anche la denominazione fu abbreviata in “Provincia Ligure”. Nel 1896 il Provinciale P. Capecci, marchigiano di Castelfidardo, ma Parroco della Consolazione da 25 anni, acquistava il convento di S. Chiara di Genova-Sturla, e vi istituiva il Professorio, accogliendovi studenti di altre Province; ma tre anni dopo, nel 1899, il convento di S. Chiara veniva chiuso dal Provinciale P. Butti, e venduto alle monache Agostiniane. Nel frattempo il P. Capecci era stato eletto vescovo di Alessandria.

   Nel 1930 l’antico convento doriesco di Loano, abbandonato nel 1859, fu venduto dal Comune di Loano agli Agostiniani, che vi aprirono il Seminario Minore, ottenendo una notevole ripresa per la Provincia.

   E pure del 1930, e precisamente del 18 settembre, il riconoscimento da parte dello Stato Italiano della Provincia come ente morale religioso, sotto la denominazione ufficiale di “Provincia Ligure dell’Ordine Eremitano di S. Agostino, con sede in Genova”.

   Nel 1939 fu fondato il nuovo convento di S. Rita in Milano, con il grandioso Santuario ultimato strutturalmente nel 1954, consacrato il 1° maggio 1954 dall’arcivescovo Card. Schuster, e arricchito negli anni successivi di marmi e mosaici, così da diventare una delle più belle chiese moderne dell’Ordine Agostiniano.

   Ai sei conventi di Loano, Savona, Celle Ligure, Genova, Pavia, Milano, va aggiunta la costruzione della villa per vacanze estive a Marana di Crespadoro (Vicenza), benedetta solennemente dal vescovo di Vicenza, Mons. Carlo Zinato nell’agosto 1968. Nel Capitolo Provinciale intermedio del 1971 é stata eretta in casa costituzionale e dall’ottobre 1971 vi risiedono stabilmente tre religiosi.

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Note

(1) La Provincia di Lombardia possedeva in Liguria i seguenti conventi:

1. Genova, S. Agostino;

2. Sturla, La Nunziata;

3. Varese Ligure, S. Croce;

4. La Spezia, S. Agostino.

 

(2) La Congregazione di Lombardia possedeva in Liguria i seguenti conventi:

1. Genova, S. Giacomo in Carignano;

2. Sampierdarena, La Cella;

3. Savona, S. Agostino;

4. Oneglia, La Nunziata.

 

(3) La Congregazione di Genova possedeva nel ‘600 e ‘700 trentatre conventi, di cui

     19 in Liguria:

1. Genova, N. S. della Consolazione (anno di fondazione, 1475);

2. Genova, S. Agata (1531);

3. Genova-Promontorio, SS. Crocifisso (1608);

4. Genova-Sampierdarena, S. Antonio (1641);

5. Pieve di Teco (Imperia), N. S. della Consolazione (1471);

6. Savona. N. S. della Consolazione (1486);

7. Pegli (Genova), N. S. delle Grazie (1592);

8. Celle Ligure (Savona), N. S. della Consolazione (1609);

9. Loano (Savona), N. S. della Misericordia (1580);

10. Cervo (Imperia), N. S. delle Grazie (1600);

11. Oneglia, S. Maria degli Angeli (1472);

12. Pontedassio (Imperia), S. Caterina (1596);

13. S. Margherita (Genova), SS. Nunziata (1595);

14. Rapallo (Genova), S. Agostino (1474);

15. Chiavari (Genova), S. Nicola (1520);

16. Levanto (La Spezia), S. Antonio di Armisco (1495);

17. Ventimiglia, N. S. di Consolazione (1487);

18. Nizza Mar., S. Agostino (1489);

19. Montebruno (Genova), N. S. Assunta (1486);

     6 in Piemonte:

20. Ceva (Cuneo), N. S. delle Grazie (1473);

21. Mondovì (Cuneo), SS. Annunziata (1474);

22. Cuneo, S. M. dell’Olmo (1594);

23. Fossano (Cuneo), S. M. di Cussanio (1627);

24. Alba (Cuneo), S. Giovanni Battista (1556);

25. Tenda (Francia), S. Dalmazzo (1490);

      5 in Emilia-Romagna:

26. Parma, S. Luca (1498);

27. Borgo Taro (Parma), S. Rocco (1503);

28. Fidenza (Parma), S. Pietro (1552);

29. Chiavenna Sottana (Piacenza), SS. Nunziata (1513);

30. Piacenza, S. Margherita (1627);

      3 nel Lazio:

31. Viterbo, SS. Trinità (1521);

32. Genzano (Roma), SS. Nunziata (1622);

33. Roma, S. Giorgio (1612).

      Appartennero alla Congregazione di Genova, per periodi più o meno brevi:

1. Busalla (Genova), N. S. della Guardia (1492);

2. Borzonasca (Genova), S. Bartolomeo;

3. Millesimo (Savona), S. Nicola;

4. Bobbio (Piacenza), S. Nicola;

5. Ormea (Cuneo, 1597);

6. Sala (Parma), S. Lorenzo;

7. Castellazzo (Alessandria), S. Pietro;

8. Novellara (Reggio Emilia), S. Stefano;

9. Labro (Rieti), S. Maria della Neve;

10. Orvieto, S. Rocco;

11. Civitavecchia, S. Firma (1506).