GENOVA - SAMPIERDARENA - S. Maria
della Cella
Quelle bombe che il 19 giugno 1944 spianarono l’ex
convento agostiniano della Cella, “fecero affiorare le venerande strutture
della dimenticata sommersa cappella, semidistrutta dalle posteriori costruzioni
che interamente l’occultavano… semplice e primitiva cappella, sorta quando, in
quella zona, non esisteva l’abitato, ma quasi vi giungeva il mare, lungo il
dolce arco del lido che il Promontorio di S. Benigno aveva formato con le
sabbie del Polcevera. Ed è tradizione che i pescatori avessero eretto in tempi
antichissimi una piccola chiesa sull’arena dedicandola a San Pietro, ed è
presumibile che appunto tale chiesa avesse fin d’allora dato il nome alla
località. Questa chiesa esisteva nell’anno 725, quando vi furono deposte le
Reliquie di Sant’Agostino sbarcate da Cagliari durante la loro traslazione a
Pavia ordinata da Liutprando. Che un simile avvenimento abbia introdotto o
intensificato il culto per il santo Dottore è facile comprendere, sì da
ritenere logica e fondata la tradizione che vuol costruita, perciò, una nuova
chiesa sul punto dello sbarco, vicino a quella di S. Pietro, od anche l’ipotesi
che sia stata la stessa chiesa di San Pietro, che ne aveva ospitato il corpo,
ad assumerne il titolo”. Solo la fantasia può entrare nel fitto buio dei secoli
posteriori. Accanto alla piccola chiesa di San Pietro -o di Sant’Agostino- per
le esigenze della popolazione accresciuta, sorgerà un'altra chiesa più grande,
dedicata alla Madonna “Sancta Maria ad Cellas” (celle dei monaci), volgarizzata
in Santa Maria della Cella, che nel sec. XV sarà un fervoroso centro delle
“Osservanze” liguri-lombarde, per merito precipuo di fra Paolo Vivaldi. (R.
BRACCO)
______________________________________________________________________________________________________________________________
STUDI E TESTI
DOCUMENTI E FONTI
Relazione del 1650
BIBLIOGRAFIA
FOTO
____________________________________________________________________________________________________________
__________________