CAP.
I
1.
IL XIII SECOLO
(8)
[Pag.
18] Il 3
settembre 1249*
il re Enrico III diede il benvenuto in Inghilterra ai frati eremiti agostiniani
con l'augurio che "essi sarebbero rimasti in questa terra e trattati bene
da tutti". Pertanto il mese di settembre 1249 segna l'inizio della
presenza degli Agostiniani in Inghilterra. Di regola i Cronisti inglesi segnano
l'inizio nel 1250, ma la differenza di pochi mesi è insignificante. In nessun
altro paese gli inizi della presenza agostiniana pre-unione può essere fissata
con tanta esattezza.
La
testimonianza del documento regio del 1249 è incontestabile. Esiste però un
documento isolato del XIV secolo, basato su fatti noti per sentito dire, che
riconosce la presenza degli Agostiniani inglesi come molto precedente. Questa
unica affermazione riguarda la fondazione dell'Ordine a Winchester, dove il
Consiglio Comunale cercò di bloccare il trasferimento degli Agostiniani nel
centro della città, argomentando che i frati: "per più di 200 anni -si
dice- hanno posseduto una casa adeguata nei sobborghi di Winchester, ben
costruita e contigua alla città e nella quale erano sepolti i corpi di molti
nobili e di altre persone" (Doc. 1).
I padri
cittadini non avrebbero fatto questo appello alla tradizione orale, se avessero
avuto la possibilità di citare dei documenti, non si sarebbero però esposti a
raccontare una evidente menzogna. L'unica spiegazione soddisfacente è che la
fondazione eremitica di Winchester esistesse già da lungo tempo, quando nel
1255*
l'ordine del Papa la portò nell'ovile agostiniano. Può anche darsi che gli
Agostiniani avessero avuto in dono o acquistato un'antica fondazione religiosa
quando avevano iniziato a vivere nella casa di Winchester.
Gli
Agostiniani ben accolti da re Enrico III nel 1249 erano un gruppo religioso
distinto, conosciuto con un titolo ben definito [Pag. 19] e riconosciuto
dall'autorità religiosa. Quel titolo era dato esclusivamente agli Eremiti
agostiniani della Toscana (9) che erano stati riorganizzati dal Card. Annibaldi
nel 1244. Questo Ordine aveva come scopo principale il ritiro dal mondo per
ottenere la perfetta unione con Dio. Erano talmente ricchi di vocazioni e pieni
di entusiasmo per il loro modo di vivere che erano pronti ad espandersi oltre
mare. L'Inghilterra sembrò loro un territorio fertile per questo tipo di vita.
La tradizione eremitica era eccezionalmente fertile nelle isole britanniche (10) e
pertanto gli Agostiniani stavano mettendo radici in un terreno adatto. Furono
attratti anche dalla ben nota inclinazione favorevole di Enrico III verso gli
Ordini mendicanti. Altrettanto noto era il desiderio forte con cui i nobili
cercavano di essere sepolti nelle chiese dei frati. Molto fu dovuto anche
all'influenza di Riccardo Annibaldi, loro cardinale protettore, la cui
posizione potente presso la Curia romana aveva attirato molto presto
l'attenzione della Corte inglese. Re Enrico III, cercando di ottenere
l'Arcivescovato di Canterbury per suo zio Bonifacio di Savoia (11) richiese
l'aiuto del Cardinale nel dicembre 1243*. Ebbe di nuovo bisogno di lui per i suoi piani
ambiziosi per ottenere la corona di Sicilia, che cercò di procurarsi prima per
suo fratello Riccardo di Cornovaglia e poi per suo figlio Edmondo. Riccardo
Annibaldi sfruttò spesso queste occasioni per procurare vantaggi alla sua
famiglia e promuovere l'espansione dell'Ordine che era sotto la sua protezione (12). E'
significativo che le fondazioni di Clare e Londra avvenissero in un momento in
cui i servizi del Cardinale erano fortemente richiesti. La fondazione di Clare
fu iniziata da Riccardo di Gloucester, un diplomatico di grande esperienza che
aveva viaggiato moltissimo (13) e Lord Humphrey di Bohun, alto Sceriffo
d'Inghilterra e parente del re, fece la fondazione di Londra.
[Pag.
20] Poiché
l'influenza del Cardinale sull'Ordine è stata esaminata solo in tempi moderni,
gli storici più antichi danno tutto il credito per l'instaurazione e
l'organizzazione dell'Ordine in Inghilterra alla guida santa di uomini come
Alberto da Verona, Angelo dell'Etruria, Guglielmo Sengham e di "altri
dotti e santi uomini che hanno meravigliosamente ampliato l'Ordine in
Inghilterra" (Doc. 7). Il
Panfilo è il primo cronista che menziona questi nomi. Sfortunatamente è stato
frainteso dagli scrittori posteriori. Egli dice soltanto che Alberto e Angelo
erano contemporanei di Guglielmo Sengham, non che fossero suoi collaboratori in
Inghilterra. Per il lavoro fatto in Inghilterra dà credito solo a Sengham, il
primo nativo ad entrare nell'Ordine. Il Panfilo trovò il suo nome nel Catalogo
degli Scrittori Britannici del Bale. Bale poi lo aveva preso dalle Collectanea sacrorum dogmatum di Tommaso
Colby, frate Carmelitano e vescovo di Waterford in Irlanda, quando Giovanni
Capgrave si preparava al sacerdozio (prima del 1400). Le Collectanea sono andate perdute, ma Bale ne conservò alcuni brani
usandoli nelle citazioni. Egli racconta che i primi Agostiniani furono mandati
in Inghilterra dal Priore Generale Lanfranco da Milano nel 1252*: non
è chiaro dal contesto se è Bale stesso che dà questa notizia o se la prende da
Colby. In ogni caso, gli Agostiniani a cui si riferisce, sarebbero i frati di
San Giovanni Bono, chiamati anche Zambonini. Una cronaca citata da Bale ci
riferisce l'ulteriore informazione che al loro arrivo "avvenne una così
grave pestilenza come non se ne era vista mai l'eguale prima di allora" (Dic. 5). I nuovi arrivati dovevano
essere uomini impavidi: invece di ritirarsi davanti ad una malattia così
spaventosa, rimasero e presero piede.
Naturalmente si può argomentare che il racconto di Bale contiene un dato
errato. Forse l'avvenimento da lui narrato avvenne immediatamente dopo la
Grande Unione nella quale Lanfranco fu eletto Priore Generale di tutto
l'Ordine. Il racconto così sarebbe molto più semplice. Potremmo accettare
l'idea che la vita degli Agostiniani in Inghilterra ha origine da un unico
gruppo che vi arrivò nel 1249. Tuttavia il resoconto più semplice non sempre è
il più corretto. Essendo Lanfranco pure Generale dei Zambonini nel 1252,
avrebbe potuto mandare allora i suoi uomini in Inghilterra e così il resoconto
di Bale potrebbe essere considerato esatto, fino a quando non si provasse che è
falso.
Sembra
essere più ragionevole sostenere che i vari resoconti sugli inizi degli
Agostiniani in Inghilterra, lungi dal contraddirsi l'un l'altro, siano da
riferirsi a gruppi distinti e separati che si fusero nella Grande Unione del
1256. [Pag.
21] Questo punto di vista armonizza i nostri dati inglesi con quello
che sappiamo della storia pre-unione dell'Ordine in altri Paesi. Possiamo
supporre che gli Agostiniani, accolti con piacere dal re nel 1249, fossero
diversi dai Zambonini che arrivarono tre anni dopo: che entrambi i gruppi
assimilarono alcuni eremi indipendenti che esistevano in Inghilterra prima del
loro arrivo; e da ultimo, che tutti questi Agostiniani erano fra quelli
unificatisi secondo i termini della bolla papale Licet Ecclesiae Catholicae del 1256.
Le nostre
considerazioni ricevono un ulteriore supporto da una lettera autentica di papa
Alessandro IV dell'anno 1255* nella quale il "Priore Generale degli
Eremiti di Sant'Agostino in Francia e Inghilterra" viene esortato "a
riformare" tutti gli Eremiti in questi due Paesi, cioè a riorganizzarli e
unirli secondo le disposizioni del Concilio Lateranense IV e le altre
disposizioni successive. Questo documento interessante non lascia dubbi sul
fatto che il gruppo Toscano ebbe un ruolo dominante in Inghilterra come lo
aveva avuto in Italia. Prova inoltre che i suoi membri si erano uniti con gli
Agostiniani di Francia, probabilmente quelli della Provenza, dove si trovano le
case più antiche dell'Ordine e dove comandava Beatrice di Savoia. Beatrice, la
cui sorella Eleonora era la moglie di re Enrico III e simpatizzava grandemente
con l'Ordine (14).
2.
EREZIONE DELLA PROVINCIA D'INGHILTERRA
[Pag.
21] Si può
capire facilmente l'unione amministrativa degli Agostiniani in due Paesi
tenendo conto della dominazione politica inglese su gran parte della Francia.
Questa unione esisteva ancora nel 1260* quando Giovanni di Gubbio viene nominato
Vicario generale dell'Ordine in Francia e Inghilterra, ma nel 1265 Giovanni di
Gubbio viene nominato Priore Provinciale solo della Francia, e circa nello
stesso momento si ha la prima registrazione di una Provincia inglese indipendente
e il nome del primo Priore Provinciale che si chiamava John (DOC. 27). La sua piccola Provincia
consisteva in circa otto case, tutte ai primi stadi di sviluppo. Il suo primo
grande progetto era la fondazione di una casa di studi a Oxford (1266*) per
fornire le migliori possibilità di istruzione ai giovani della Provincia.
Poiché riuscì ad assicurarsi la cooperazione del re al punto che Enrico III fu
considerato il vero fondatore della casa di Oxford, doveva essere un uomo di
alte qualità. Forse lo si può identificare con il Giovanni de Anglia, che è chiamato [Pag. 22] "uomo di grande
santità" ed è enumerato fra i primi santi dell'Ordine (DOC. 93).
3.
LE PRIME CASE (15)
John
Capgrave, "il più dotto degli Agostiniani inglesi", ci dà le prime
informazioni sulle fondazioni del suo Paese: "Nell'anno del Signore 1230
papa Alessandro ci diede il permesso di costruire conventi nei seguenti luoghi:
Surek, Clayanger, Clare, Sidingborn e altri. Ciò avvenne solo a Clare e Wodous
(Woodhouse) che allora si chiamava Bica o anche Vilentynge. Allora quest'Ordine
ebbe il permesso di entrare e costruire. Ma non costruirono molto fino all'anno
del Signore 1248" (DOC. 4).
Non si sa
nulla della fondazione di Surek, ma si sono trovati documenti sull'esistenza a
quei tempi delle altre case. Ciò implica che Capgrave aveva una buona
conoscenza dei documenti riguardanti la sua Provincia. Woodhouse e Clare, da
sempre conosciute fra le più antiche case agostiniane, furono costruite prima
del 1250. I registri di Clayanger (Middlesex) e di Sittingbourne (Kent),
recentemente "scoperti", indicano approssimativamente la stessa data
di fondazione. Woodhouse, un luogo remoto e solitario come ben indica il suo
nome, era situato a circa due miglia a ovest di Cleobury Mortimer, Salop. Attorno
erano raggruppate Leicester e Ludlow (entrambe del 1254*) e Shrewsbury (1255*).
Scavi effettuati sul luogo di Ludlow hanno fornito nuove testimonianze
dell'antichità di questa casa. In quanto a Shrewsbury, esistono differenti
opinioni. Owen, il famoso storico della città, identificò con gli Agostiniani i
poverissimi (miserabili) frati di Coulane, ai quali fu assicurata una nuova
dimora da Enrico III nel 1255. Altri lo negano. Il documento regio non li
chiama membri degli Eremiti agostiniani, ma la data fornita da Capgrave
coincide con quella dei documenti e sembra dar ragione a Owen. Si conosce
qualcosa degli altri eremi antichi menzionati da Capgrave, sebbene non si
abbiano sufficienti notizie. Vicino alla città di Sittingborne nel Kent c'era
un eremo chiamato Shamele unito a una cappella costruita in onore di S. Tommaso
martire. Il guardiano, fra Silvestro dell'Ordine di Sant'Agostino, ricevette
dal Regio Erario un sussidio quotidiano di tre scellini "per tutto il
tempo che celebrò i servizi divini nella cappella". [Pag. 23] Sembra che costui
fosse entrato nell'Ordine e che l'Ordine acquistasse quel luogo allo scopo di
stabilirvi un monastero (DOC. 12).
Il progetto sembra che sia affondato quando fra Silvestro, che dal 1256 in
avanti viene chiamato Cappellano del Re senza riferimento ad alcun Ordine,
rifiutò di accettare i cambiamenti fatti dalla Grande Unione. In quanto a
Clayanger, era una località disabitata nel Middlesex: sulla strada per
Clayanger c'era una cappella di S. Lorenzo che sembrava ideale per una
fondazione eremitica; e dopo aver accolto una petizione, il re Enrico III
ordinò una inquisitio ad quod damnum
nel 1257*.
Tuttavia, prima che la fondazione potesse essere fatta, agli Agostiniani venne
chiesto di trasferirsi nelle grandi città "per darvi un esempio di vita
buona". Huntingdon, una casa dell'Ordine che fu oggetto di interesse e
favori reali durante tutta la sua storia, è menzionata per la prima volta nel
1258*.
Gli edifici originali furono costruiti con l'aiuto finanziario del Re. Quando,
nel 1286*,
un incendio li distrusse completamente, re Edoardo I e John le Romayne,
arcivescovo di York, aiutarono a ricostruire il monastero più grande di prima.
Un'altra
antica fondazione fu quella di Tickhill (1260 circa). Qui, l'ideale di solitudine
venne conservato così bene che, un secolo dopo John Waldeby lo chiamava ancora "il nostro luogo solitario" (16).
Warrington, fondata da Sir William Fitzmaurice Botiler, Alto Sceriffo del
Lancastershire, nel 1259*, era molto più antica di quanto vogliono farci
credere alcuni storici. Si è appreso che gli scavi della chiesa conventuale
erano cominciati prima del Periodo Decorato (1272-1377).
La casa di
Londra era la più grande e la più importante del Regno, e già nel 1289* vi
abitavano 63 frati. Essa lasciò un segno così profondo in questa brulicante
città, che la sua chiesa è ancora conosciuta come chiesa dei Frati Agostiniani
nonostante che da 4 secoli sia un luogo di preghiera degli Ugonotti olandesi.
Essa esisteva prima del 1261 perché in quell'anno Lord Humphrey di Bohun, il
suo fondatore, vi fu sepolto. Pertanto, l'anno 1253 che John Stow dà nella sua
famosa Survey of London (Veduta di
Londra) sembra piuttosto accurato. La casa dei genitori di John Stow era
accanto al convento e probabilmente egli aveva accesso ai documenti ora
perduti.
Dopo
Londra per importanza veniva Oxford (1266*), uno studium
generale secondo solo a Parigi e con una differenza di soli 10 anni. Nel
1283 Egidio Romano, il primo Maestro e il più grande scolastico dell'Ordine, ricevette
la berretta di dottore a Parigi. [Pag. 24] Nove anni dopo, nel 1292*,
Guglielmo di Hegham, il primo Agostiniano riconosciuto come dottore in Teologia
a Oxford, era Maestro Reggente in questa università. La brevità dell'intervallo
indica lo zelo che gli Agostiniani inglesi mettevano nell'apprendere e mostra
un rigoroso spirito di iniziativa anche se lo studium generale inglese non ha mai prodotto una successione di
teologi comparabile a quella iniziata da Egidio nella capitale francese. Si è
sempre pensato che la casa degli Agostiniani a Oxford sia stata fondata da
Enrico III. Egli non soltanto fu generoso nelle offerte per la costruzione
degli edifici, ma si assicurò l'aiuto di altri uomini importanti. Convinse Bogo
(Bevis) di Clare, fratello del fondatore di Clare a dare alcune delle sue terre
agli Agostiniani (DOC. 39). Suo
figlio Edmondo, il Cancelliere dell'università, e il sindaco di Oxford furono
fra i testimoni dei primi atti e lavori (DOC.
31 e 39). Erano tutti ansiosi di fornire nuovi servizi alla crescente
università e il monastero era tanto vicino all'edificio principale delle scuole
che fin dall'inizio venne considerato come parte del complesso universitario.
La chiesa e la sala capitolare servirono da Scuola di Teologia finché l'università
non costruì un proprio edificio nel 1480 (17). La facoltà di Arti usava il refettorio del
monastero come sala per le lezioni, e nel 1326 fu approvata dall'Università una
legge per la quale nessuno poteva ottenere titoli accademici senza recitare il
responsorio almeno una volta in questa Scuola di Arti; gli studenti di Oxford
pertanto dicevano di "fare gli Agostiniani" e questa espressione fece
parte del loro modo di dire fin verso la fine del XIX secolo. Nessuna scuola fu
diretta dall'Ordine, sebbene i loro maestri reggenti insegnassero nella Scuola
di Teologia come gli altri professori. Gli Agostiniani fornivano semplicemente
i locali ed erano remunerati per il loro uso dell'Università. Naturalmente i
loro alunni venivano istruiti nel monastero (schola interna) e solo quelli
selezionati per raggiungere un diploma universitario seguivano le lezioni
esterne.
Il
monastero di Cambridge (prima del 1289*) divenne il terzo studium generale dell'Ordine per importanza. Il fondatore fu George
Picheford, un alto ufficiale al servizio di Edoardo I. Il suo primo conosciuto
Maestro Reggente fu John di Clare, che si schierò con l'università contro i
Domenicani nella grande disputa del 1300 (18). [Pag. 25] L'università di Cambridge, come
quella di Oxford, usò gli edifici degli Agostiniani e i Grace Books dell'università registrano molte funzioni che ebbero
luogo nella chiesa degli Agostiniani.
Un'antica
tradizione agostiniana attribuisce a Egidio Romano la fondazione di una casa
inglese. Capgrave pensa sia la casa di Clare, ma Egidio era nato da poco quando
Clare fu fondata. Comunque egli dedicò due dei suoi lavori filosofici a Sir
Stephen Maulay (de Malo Lacu), un ricco proprietario terriero dello Yorkshire.
Sappiamo anche che una certa Lady Margaret Maulay fu sepolta a York nella
chiesa degli Agostiniani. Tutto ciò ci fa concludere che fu York la più
importante fondazione settentrionale e non Clare, che deve la sua origine a
Egidio Romano.
Lincoln
(1270*)
e York (1272 circa*) divennero studi provinciali (studia concursorialia). Norwich (1289*) e
Leicester fornirono scuole di folosofia (studia
particularia).
In
concomitanza con la fondazione di case di studio, avvenne una improvvisa
espansione dell'Ordine nel nord. Ciò avvenne indubbiamente per ordine del re,
che aveva interessi politici per un'espansione dell'Ordine nei suoi
possedimenti scozzesi. La prima fu a Berwich, un sito che era sfuggito
all'attenzione dei precedenti storici dell'Ordine, sebbene esso sia menzionato
come "Berwae" nei registri del Priore Generale. Donazioni fatte dal
re inglese provano la sua esistenza nel 1300*. Deve esserci stata però una
precedente fondazione, perché altrimenti il titolo di Giovanni da Gubbio nel
1260*,
"in Regnis Francie, Anglie et Scotie partibus… vicarius et visitator generalis",
non avrebbe significato. Newcastle ebbe le sue origini prima del 1291*,
quando fondò la casa di Penrith. Newcastle divenne una grande casa con edifici
così ben attrezzati che, dopo la dissoluzione dei monasteri, furono riservati
per il re. Berwich e Penrith soffrirono però per la loro lontananza: non furono
mai niente di più che avamposti.
Altre
fondazioni del XIII secolo sono le due importanti case di Lynn (prima del 1295*) e
Gorleston o Piccolo Yarmouth. Gorleston, un luogo più antico di quanto si
pensasse nel passato, ricevette la modesta cifra di 13 scellini e 4 penny già
nel 1277*.
L'ammontare indica la presenza di 19 frati. Probabilmente Garleston corrisponde
alla "Gosle ordinis sancti Augustini" che ricevette protezione [pag. 26]
da parte del re Enrico III il 10 ottobre 1267*. Grimsby (1293*) e
Oxford (1299*)
erano case di seconda categoria.
Due
fondazioni fallirono nel mezzo secolo che seguì la Grande Unione. Una fu quella
di Chichester, dove i Francescani contrastarono e l'arcivescovo Pecham sostenne
le loro obiezioni legalmente corrette (1282*). L'altra fu un tentativo fatto a Devizes,
nello Wiltshire, dove Henry Le Parker donò una piccola somma agli Agostiniani
di Oxford nel 1296*, ma la fondazione non si realizzò mai. Sembra
che il clero locale e le autorità cittadine fossero particolarmente ostili
all'insediamento di qualsiasi religioso entro i loro confini. Ad ogni modo,
Devizes fu l'unica città inglese dove nessun Ordine religioso riuscì mai a
fondare una casa.
4.
IRLANDA
Dall'Inghilterra
gli Agostiniani passarono in Irlanda. Nel nuovo paese essi crebbero, ma
lentamente, fondando case solo nel territorio dominato dai re inglesi. Intorno
al 1280 si stabilirono prima a Dublino e prima della fine del secolo aggiunsero
altre 4 case (DOC. 79). Dopo che il
personale dei loro insediamenti fu composto da religiosi irlandesi di nascita,
l'Ordine cominciò a prosperare e all'epoca della Riforma esistevano 22 case in
un Vicariato irlandese quasi completamente indipendente. Si credette che i
monasteri irlandesi fossero molto più antichi e numerosi, ma questa tesi non
può più essere sostenuta (19).
5.
PERICOLO DI SOPPRESSIONE
Nell'anno 1300 gli Agostiniani avevano 22 case in
Inghilterra e 5 in Irlanda, con circa 500 religiosi. Erano stati in grado
quindi di attrarre vocazioni tra gli inglesi e di porre solide radici in quella
terra. Ai nostri giorni questa crescita sarebbe considerata eccezionale, ma,
secondo gli standard del XIII secolo, gli Agostiniani si sono comportati
soltanto moderatamente bene. Limitazioni peculiari degli Agostiniani e
Carmelitani impedirono una crescita più veloce fino al secolo XIV.
Il
Concilio Lateranense IV aveva proibito la fondazione di qualsiasi Ordine nuovo,
e nel 1274 il Concilio di Lione soppresse tutti gli Ordini che erano stati
fondati dopo quella proibizione (20). [Pag. 27] Sia i Carmelitani che gli
Agostiniani esistevano prima del 1215, ma non si organizzarono come Ordini
moderni se non più tardi: di conseguenza venivano considerati come nuovi e
forse illegali. Indubbiamente i nemici dei Mendicanti consideravano inevitabile
la loro soppressione, ma avevano fatto i conti senza il Cardinale Protettore
degli Agostiniani.
Il Card.
Riccardo era diventato vecchio e deforme per le artriti, ma in questa ora di pericolo
uscì dal suo ritiro a Molaria e incominciò ad esercitare tutta la sua enorme
influenza per salvare i suoi amati Agostiniani. Saba Malaspina non ha dubbi che
lui solo stava tra l'Ordine e le forze che lavoravano per sopprimerlo. Con
riluttanza Gregorio X si inchinò ai desideri del Card. Riccardo. Il Cardinale
raggiunse il suo più grande trionfo quando venne riconosciuto che entrambi gli
Ordini esistevano prima del decreto conciliare del 1215. Questo avrebbe
garantito la loro continuità, ma Gregorio X voleva avere mano libera per
sistemare i problemi creatisi con l'esenzione dei frati dal controllo
episcopale. Pertanto permise la continuità degli Agostiniani e dei Carmelitani
solo: "finché non venga decretato altrimenti" (21). Così questi Ordini vivevano
come sotto la spada di Damocle. Il pericolo che essi potessero essere soppressi
in qualsiasi momento era molto reale e per niente giovevole ad un'espansione
sana e vigorosa. In alcune parti d'Europa correva perfino voce che fossero
stati ufficialmente soppressi. Queste voci fecero sì che i funzionari negassero
l'assistenza che veniva loro richiesta e la gente negasse le solite elemosine (22). In
Inghilterra la mancanza di tutti i documenti dal 1272 alla fine del 1274
riflette l'improvvisa stasi causata dal Concilio di Lione.
[Pag.
28]
Fortunatamente per i due Ordini le politiche anti-mendicanti di questo Concilio
non furono continuate dai successori di Gregorio. Papa Martino IV e
specialmente il primo papa francescano, Nicola IV (1288-1292), dimostrarono di
essere veri amici per gli Agostiniani. I Papi potevano solo rimanere
impressionati dai continui sforzi del terzo Priore Generale, il beato Clemente
da Sant'Elpidio, per dare all'Ordine uniformità non solo dell'abito, ma anche
di unità di mente e d'azione. Il beato Clemente aveva un unico motto in mente:
"Ut Ordo unus sit" (23). A quello scopo il beato Clemente e il beato
Agostino Novello modificarono le Costituzioni e diedero loro una forma talmente
compatta che il testo non fu più modificato per 250 anni, sebbene,
naturalmente, vennero fatte delle aggiunte. Il beato Clemente pubblicò dei
nuovi libri liturgici, tenne per la prima volta un Capitolo Generale fuori
d'Italia e diede all'Ordine un insegnamento teologico uniforme, prescrivendo
nel 1287 la dottrina di Egidio Romano per tutte le scuole dell'Ordine (24). Ci
dobbiamo rammaricare che la distruzione delle biblioteche e degli archivi della
Provincia inglese non ci abbia permesso di avere documenti sul modo in cui
questa ultima direzione fu messa in atto nelle isole britanniche. Questa guida
intelligente e devota dell'Ordine deve essere stata notata favorevolmente dalla
Santa Sede. Pertanto Nicola IV fece la sua parte per aiutare e proteggere gli
Agostiniani. Il Card. Riccardo era morto nel 1276, ma nessun successore era
stato nominato. Uno dei primi atti di Nicola IV fu di dare all'Ordine nel 1288
un nuovo Cardinale Protettore: Bernard de Languissel, arcivescovo di Porto (25).
Anche il Papa protesse l'Ordine ovunque questo veniva attaccato, particolarmente
in Germania e a Parigi. Scelse come suo penitenziere il beato Agostino Novello (26).
Non si può sottolineare a sufficienza l'influenza benefica di questo santo, che
esercitò una notevole influenza sulla Curia papale.
Il favore
papale elargito agli Agostiniani si dimostrò un buon investimento. [Pag. 29]
Quando Bonifacio VIII ebbe un'amara disputa con la Corona di Francia, trovò i
sostenitori più leali e prestigiosi fra gli Agostiniani. Egidio Romano mise in
pericolo la sua alta posizione a Parigi, pubblicando un trattato dopo l'altro
in difesa del Papa. Il beato Giacomo Capocci, più tardi arcivescovo di Napoli (27),
Agostino Trionfi (28) e molti altri Agostiniani (29), furono guerrieri potenti per
la causa del Papa. Non c'è quindi da meravigliarsi se allora Papa Bonifacio
VIII si batté energicamente per salvare il loro Ordine. Il 5 maggio 1298,
giorno che potrebbe ben essere considerato il secondo compleanno dell'Ordine,
egli modificò il decreto minaccioso che precedentemente permetteva all'Ordine
di continuare a vivere "finché non fossero state prese altre
decisioni". Il Papa ora lo fece trasformare in "vogliamo che l'Ordine
continui a vivere così come è stato pienamente approvato" (30). Su questa solida base di approvazione papale
l'Ordine ha continuato fino ad oggi.
In
Inghilterra venne subito notato l'atteggiamento diverso dei successori di
Gregorio. Sia il Suffraganeo di Norwich nel 1279 (DOC. 67) sia l'arcivescovo di Pecham nel 1284 (DOC. 80) erano ben consci dell'alta stima in cui gli Agostiniani
erano tenuti dalla Curia papale. Anche prima che Bonifacio VIII garantisse la
loro sopravvivenza, gli Agostiniani debbono essere stati in qualche modo
rassicurati riguardo al loro futuro, altrimenti non ci si potrebbe spiegare la
loro intraprendenza e il rinnovamento del loro spirito. Poco dopo la morte di
Gregorio si trasferirono in Irlanda. Nella stessa Inghilterra è evidente una
grande attività edilizia in tutte le case e nell'ultima decade del secolo
furono fatte almeno 5 nuove fondazioni. Entro il 1284 gli Agostiniani si
sentirono tanto forti da interdire i frati Minori di Oxford per aver accettato
uno dei loro membri senza il permesso dei suoi superiori. L'arcivescovo Pecham,
un ex francescano, mostrò in questo caso grande parzialità verso il suo Ordine
e poca adeguatezza per la sua alta posizione. Pensò fosse piuttosto opportuno
che gli Agostiniani o gli altri Religiosi entrassero a far parte dei
francescani, ma inorridiva al pensiero che i superiori degli Agostiniani
insistessero sui loro diritti in materia (DOC.
80). La nuova fiducia degli Agostiniani è anche più evidente a Grimsby,
dove essi stabilirono un nuovo loro posto contro i desideri della chiesa
parrocchiale che era dipendente dall'abbazia di Wellow. [Pag. 30] Ma in questo caso
andarono oltre i loro limiti. Quando l'abate di Wellow insistette perché
fossero interdetti, Oliver Sutton, vescovo di Lincoln, cedette alle loro
richieste. Il bando colpì questa fondazione per almeno due decenni. Sebbene
esso fosse canonicamente tolto nel 1300, quando William Hegham, il secondo
Priore Provinciale conosciuto, si arrese completamente al successore di Sutton,
i danni causati da questo bando erano ancora evidenti nel 1307 (DOC. 141).
6.
EREMI INDIPENDENTI INGLESI E AGOSTINIANI
I primi frati agostiniani in Inghilterra condussero
una vita eremitica come erano soliti fare in Italia. Abbiamo descritto questo
modo di vivere nel nostro Annibaldi
55 (II, 127). Dopo il loro ingresso nelle città nel 1256 e dopo aver formato un
Ordine mendicante attivo come i Francescani e i Domenicani, continuarono a
chiamarsi fratres ordinis eremitarum
sancti Augustini. Questo titolo provocò confusione negli storici poiché
sottolineava l'ideale eremitico che era stato ufficialmente abbandonato. Alcuni
storici finirono col supporre che tutti i fratres
eremitae fossero agostiniani. Questa supposizione è falsa. Sebbene gli
Agostiniani siano stati sempre conosciuti in Italia settentrionale come
Eremitani, non sono mai stati chiamati così in nessun'altra parte d'Europa.
Non
dovremmo designare col nome di agostiniani i frati degli eremi indipendenti
inglesi, specialmente quando si tratti di case fondate dopo la Grande Unione
del 1256. Tali comunità erano chiaramente distinte dagli Agostiniani e
costituivano gruppi separati e senza alcun rapporto canonico. I documenti
ufficiali del tempo usavano sempre l'espressione distintiva "ordinis
sancti Augustini" quando si riferiva alle case degli Agostiniani. Il 9
agosto 1260 (Patent Rolls, Enrico III, p. 67) venne data ai "Frati Eremiti
del Monte di Shotindon", Warwich, la concessione della protezione regale
per tre anni. Ai "Frati Eremiti della casa casa di S. Giovanni,
Witlesmere", contea di Cambridge, fu assicurata una semplice protezione
dal 3 dicembre 1264 fino a Pasqua (Patent Rolls, Enrico III, p. 391). Il testo
latino non dice "ordinis sancti Augustini". Bisogna ricordare che i
documenti ufficiali fanno riferimento alle comunità religiose facendo uso del
loro titolo appropriato. Quindi né l'uno né l'altro eremo erano affiliati ai
frati agostiniani. Inoltre entrambi sembrano essere stati fondati dopo la
Grande Unione.
[Pag. 31] Ai "frati dell'eremo di Brideshale" (Breadsall,
Derby) il 20 agosto 1260 vennero assicurati in
frankalmoin a messuage e venti acri di terra. Possiamo essere sicuri che
quei Religiosi non erano agostiniani perché a quel tempo 20 acri di terra erano
troppi per i primi agostiniani. In tempi posteriori l'eremo di Brideshale non
apparteneva certamente all'Ordine.
Le parole
"fratres eremitae ordinis sancti Augustini" potrebbero essere usate
plausibilmente con riferimento all'eremo di Blackmore, Dorset, che era
affiliato ai Canonici agostiniani. Tuttavia le registrazioni ufficiali parlano
solo dei "Frati eremiti di Blackmore" (Patent Rolls, 1316, p. 480).
Chiamare gli occupanti semplicemente Frati Agostiniani come è stato fatto dal
Tanner è sbagliato. Nel 1310 la proprietà fu data a vita a Henry de Haddon,
parroco della chiesa di Lindelinch (Patent Rolls, 1310, p. 179). Non si è mai
sentito nominare questo dono nella storia dei frati agostiniani inglesi e
sarebbe stata una violazione oltraggiosa delle leggi che proteggevano l'Ordine.
Ne consegue che questo eremo non poteva essere una comunità di Agostiniani.
Talvolta
la confusione si è creata perché i Canonici agostiniani erano spesso chiamati
"fratres". Nel loro caso la parola doveva essere tradotta con
"confratelli" e non "frati". Quest'ultima traduzione poteva
essere riferita solo ai Mendicanti. Nel caso di Peterstone (Norfolk), gli autori
dei Patent Rolls 1318, pp. 66, 166 erano indecisi fra le due espressioni,
sebbene l'eremo appartenesse ai canonici agostiniani.
7.
Frati Agostiniani e Frati del Sacco
E' importante anche distinguere tra frati agostiniani e frati
del sacco o frati delle Penitenza di Gesù Cristo. I frati del sacco, che non
arrivarono in Inghilterra prima del 1257, seguivano la Regola di S. Agostino,
ma formavano un gruppo completamente separato, tanto che nei documenti
ufficiali veniva sempre chiamato col proprio titolo. Dopo la loro soppressione
nel 1274, molte loro case passarono ai frati agostiniani. E' falso che gli
Agostiniani assorbissero interamente il loro Ordine. Ciò è stato rilevato da R.
EMERY, The Friars of Sack, in
"Speculum 18 (1943) pp. 323-334 e da ROTH, Annibaldi 69 (II, 141). Per ulteriori dettagli si veda: D. KNOWLES
e R. N. HADDOCK, Medieval religious
houses: England and Wales, London 1953, con aggiunte e correzioni in
"English Historical Review" 72 (1957), pp. 60-87.
__________________________________
(8) Ogniqualvolta un asterisco
accompagna una data, questa si riferisce al documento di quell'anno nella
pubblicazione del nostro: Sours for a
history of the English Austin Friars (Fonti per una storia degli
Agostiniani inglesi), che incomincia con questa pubblicazione di AUG.
(9) F. ROTH, Annibaldi, nota 186.
(10)
R. M. CLAY,
The hermits and anchorites of England
(Gli eremiti e gli anacoreti in Inghilterra), Londra 1914.
(11)
Bonifacio
di Savoia diventò zio del re d'Inghilterra grazie al matrimonio di Enrico con
Eleonora di Savoia nel 1236. Eleonora era una donna ambiziosa e con tutti i
regnanti di quell'epoca usò la sua nuova posizione per promuovere gli interessi
della sua famiglia. Per i contatti fra l'Inghilterra e il Card. Riccardo,
vedasi Doc. 3 e F. ROTH, Annibaldi, note 47 e 124.
(12)
L'esempio
più chiaro è la fondazione di Würzburg: F. ROTH, Annibaldi, nota 59.
(13)
N.
DENHOLM-YOUNG, Richard of Cornwall,
Oxford 1947, pp. 87-88.
(14) F. ROTH, Annibaldi, 148 (IV, 14).
(15)
Fonti e
letteratura riguardanti la storia delle varie case si possono trovare al cap.
4.
(16) G. R. OWST, Preaching in medieval England
(Predicazione nell'Inghilterra medievale), Cambridge 1926, p. 65.
(17)
Così
avvenne che Wyclif stesse insegnando ai frati agosriniani quando gli giunse la
notizia della sua condanna: "Ista praedicta condemnatio promulgata est
publice in scholis Augustiniensium, ipso Magistro Johanne sedente in cathedra,
et determinate contrarium". Fasciculi
Zizaniorum, RS, ed. W. W. SHIRLEY, London 1858, p. 113.
(18). J. B. MOORMANN, The Grey Friars in Cambridge 1225-1538 (I
frati grigi a Cambridge), Cambridge 1952, 36/7, 231.
(19) La soluzione di questo
problema è data da F. X. MARTIN in AUG VI, 353.
(20) R. EMERY, The second Council of Lyons and the
mendicant Orders, in "Catholic Historical Rewiew" 39 (1953), pp.
257-271.
(21)
ARBESMANN,
AUG. VI, pp. 135-136.
(22) La nostra presentazione differisce
considerevolmente da quella degli storici agostiniani del passato. Che sia
quella corretta può essere confermato da una lettera che l'arcivescovo Federico
di Salzburg inviò alle autorità ecclesistiche e secolari della sua diocesi. In
essa si dichiarava che le voci che volevano anche gli Agostiniani soppressi nel
1274 erano false: "Tenet multorum
opinio, quod ordo fratrum heremitarum ordinis sancti Augustini in proximo
generali concilio Lugdunensi sit penitus revocatus, cujus pretextu non solum
ipsi fratres contemnuntur a pluribus, sed etiam a consueti auxilii et gratie
beneficiis repelluntur. Sed quia sic non est et multorum in hoc fallitur
opinio, videlicet quod eorum ordo sit in dicto concilio revocatus vel quod ipsorum auctoritati in aliquo sit detractum,
immo solum dominus papa sue dispositioni quid de ipsis adhuc in futurum
ordinare preposuerit reservavit. Rogamus universitatem vestram et hortamur in
domino tandem vobis firmiter iniungentes, quatenus ipsis fratribus non repulsis
per papam sed potius reservatis nulla pretextu huiusmodi opinionis gravamina
vel iniurias irrogetis nec irrogari per alios velut attinentes sinatis sed
potius eis pium vestrum caritative eos ac benigne cum ad vos venerint et vos et
vestrum auxilium requisierint, pertractantes". 23 gennaio 1275. Salzburger Urkundenbuch, ed. F. MARTIN,
4, Salzburg 1933, pp. 85-86.
(23) ARBESMANN, AUG. VI, pp. 141 e 144.
(24) AA. II, p. 275.
(25) ROTH, Annibaldi, nota 386.
(26) Acta Sanctorum, Maggio IV, p. 619.
(27) D.
GUTIERREZ, De B. Jacobi Viterbiensis
OESA, vita, operibus et doctrina, in AA 16 (1937-8) e separati.
(28) B. MINISTERI,
De Augustini de Ancona OESA (+1328) vita et operibus, in AA 22 (1952)
e separati.
(29) U. MARIANI, Chiesa e Stato nei Teologi Agostiniani del
secolo XIV, Roma 1957.
(30) "ut in solido
statu permanere volumus": ARBESMANN, AUG., VI, p. 136.